Sono stati 10 anni intensi e importanti quelli che hanno visto Giovanni Malagò alla guida del CONI ed è stato proprio lui a raccontarli in una lunga intervista. Il dirigente romano salì alla guida del Comitato Olimpico Nazionale Italiano nel 2013 e da allora è stato un decennio davvero impegnativo in cui si sono mischiati temi sportivi e politici.

È proprio questo il punto di partenza dell’intervista di Malagò che ha sottolineato le difficoltà incontrate in questi anni, pur mostrandosi completamente soddisfatto per quanto realizzato:

Pesante, complicato, faticoso. Ma ne sono orgoglioso. Mi guardo indietro e vedo dei risultati incredibili. Se non fossi così felice, mi sarei già chiamato fuori. E invece continuo a difendere lo sport con le unghie e con i denti. Lo devo al bambino che ero e all’uomo che sono diventato.

Un’esperienza che l’ha segnato sotto tutti i punti di vista e che, come sempre in questi casi, gli ha dato anche tanti insegnamenti:

Mi ha stravolto la vita. Il CONI è una macchina gigantesca, nel 2013 quando sono arrivato dovevo imparare tutto. Passare dal privato al pubblico è scioccante per un decisionista come me. Adesso vado col pilota automatico. Conosco questo mondo cosi complesso e meraviglioso come le mie tasche ma non sono la stessa persona di prima. Oggi mi fido meno perché sono stato tradito da qualcuno a cui avevo dato tutta la mia fiducia.

Intervista a Giovanni Malagò: il rapporto politica-CONI

Le difficoltà del ruolo sono anche dovute al rapporto con la politica che spesso e volentieri prova ad insinuarsi nelle pratiche sportive. Su questo tema è stato molto chiaro Malagò nell’illustrare come ha scelto di regolare tali rapporti durante il suo percorso da presidente del CONI:

I nostri 14 milioni di tesserati non vogliono ingerenze dalla politica. I partiti che ci hanno provato sono stati bastonati alle urne. Collaborazione sì, ingerenze no. lo, nel frattempo, ho vinto 3 elezioni con un consenso sempre maggiore.

Politica a parte, c’è spazio anche ai ricordi più belli di questo percorso a partire dai recenti successi di Tokyo e non solo:

La 4×100 di atletica ai Giochi di Tokyo, l’oro di Sofia Goggia a Pyeongchang nella discesa libera e il titolo Mondiale a Budapest di Federica Pellegrini, vinto contro tutto e contro tutti.