Autosospensione per Piero Sandulli dalla carica di Vice presidente della seconda sezione del Colleggio di Garanzia dello Sport. Novità sul caso plusvalenze della Juventus: il giudice che pochi giorni fa aveva rilasciato alcune dichiarazioni sul club bianconero in seguito alla sentenza ha deciso di autosospendersi dalla carica che ricopriva. Queste dichiarazioni erano state anche oggetto di una nota del Coni dello scorso 3 febbraio. L’autorità di disciplina italiana aveva preso una posizione netta in merito alle dichiarazioni di Piero Sandulli, parlando  di “dichiarazioni a titolo esclusivamente personale”. Questa la nota completa rilasciata dal Coni lo scorso 3 febbraio: “In merito ad alcune dichiarazioni sulla sentenza della Corte Federale d’Appello della FIGC, rilasciate dal Professor Piero Sandulli e riportate dalla stampa, si rappresenta e si rileva che tali dichiarazioni sono state rilasciate a titolo esclusivamente personale e non impegnano in alcun modo né il Collegio di Garanzia dello Sport né i suoi componenti”.

Sandulli e l’autosospensione dalla carica di Vice presidente della seconda sezione del Colleggio di Garanzia dello Sport: le dichiarazioni

Le dichiarazioni di Sandulli, rilasciate lo scorso 1 febbraio, avevano fatto molto discutere. L’avvocato in passato fu tra i giudici che condannarono la Juventus alla Serie B nel post Calciopoli. Queste le sue parole rilasciate a TuttoSport: “Da tempo, al pari di diversi altri colleghi, sostengo che il contenitore delle società quotate in Borsa mal si sposi con le società sportive. E la fattispecie attuale della Juventus, una volta di più, lo testimonia. Nel senso che la revocazione prima e la sentenza poi si sono basati sugli elementi emersi nel corso degli accertamenti prodotti dalla Consob, che per definizione può naturalmente vigilare sui soli club presenti a Piazza Affari. A tal proposito, in tutta sincerità, mi sarei aspettato delle evoluzioni sull’argomento. Confidavo che la recente riforma dello sport si occupasse di questo tema, che al momento invece rimane come vulnus al sistema. Da qui nasce la sanzione ai danni della Juventus e la mancata sanzione nei confronti di tutte le altre società coinvolte”.

Piero Sandulli, nel corso del suo intervento, ha parlato anche del coinvolgimento della Juventus e non delle altra squadre imputate: “Non la reputo una disparità, ma un trattamento diverso sulla base di scelte pregresse diverse. Questa condizione, di fatto, viene accettata dal club nel momento in cui entra in Borsa. E infatti si è arrivati alla sentenza attuale proprio sulla base dell’indagine Consob, che ha portato alla sussistenza di fatti inediti rispetto allo scorso mese di aprile, quando la Juventus era stata assolta”. Chiusura poi dedicata alla pena inflitta a campionato in corso: “La giustizia sportiva ha il dovere di muoversi entro termini contingentati. In virtù di questa caratteristica, per esempio, ai tempi di Calciopoli la Camera di Conciliazione e Arbitrato del Coni era intervenuta già nell’ottobre 2006, mentre la giustizia ordinaria è arrivata ad analogo grado nel 2015”.