Seconda intervista radiofonica in altrettanti giorni per il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini, il quale dal Ponte sullo Stretto passa ad analizzare il caro carburanti che ha colpito l’Italia nelle prime settimane del 2023. A domanda precisa, ossia sull’ipotesi di reintrodurre in futuro un nuovo taglio delle accise, il ministro risponde così:

Se il prezzo di benzina e gasolio tornerà a salire come la scorsa estate, sopra la soglia dei due euro, allora interverremo

Matteo Salvini a Rtl 102.5

Dal punto di vista prettamente contenutistico, il leader del Carroccio non ha aggiunto nulla di nuovo rispetto alle precedenti dichiarazioni della premier o del ministro dell’Ambiente. Ha ribadito che Palazzo Chigi ha fatto una scelta, “intervenendo sugli stipendi sotto i 25mila euro e sulle pensioni minime.

Caro carburanti, Salvini ribadisce la scelta del governo Meloni

In realtà, questo il segretario della Lega lo dice a chiare lettere, l’Esecutivo ha fatto una scommessa ipotizzando che il livello dei prezzi non avrebbe più toccato i picchi raggiunti nello scorso anno tra marzo e maggio. “Sul caro carburanti contiamo che la soglia dei due euro non sia più superata“, dice Salvini. Ma se ciò dovesse accadere, in particolare per situazioni e fenomeni non direttamente riconducibili all’Italia, allora si valuteranno eventuali correttivi.

In base all’elaborazione di Quotidiano Energia dei dati comunicati dai gestori all’Osservaprezzi del Mimit aggiornati alle 8 del 7 febbraio, il prezzo medio praticato della benzina in modalità self è 1,871 euro/litro (1,873 il dato precedente), con i diversi marchi compresi tra 1,866 e 1,878 euro/litro (no logo 1,872). Il prezzo medio praticato del diesel self è 1,882 euro/litro (contro 1,891), con le compagnie tra 1,871 e 1,891 euro/litro (no logo 1,883)

Nella giornata odierna, inoltre, è in corso presso la sede del ministero delle Imprese e del Made in Italy il tavolo di confronto fra il ministro, Adolfo Urso, e le organizzazioni di categoria del settore carburanti. Sono presenti anche il sottosegretario Massimo Bitonci e rappresentanti dei ministeri dell’Economia, delle Infrastrutture e Trasporti e dell’Ambiente e Sicurezza energetica. L’obiettivo rimane quello di stemperare i toni dopo il braccio di ferro che ha causato lo sciopero alle pompe lo scorso 25 gennaio. Allo studio c’è soprattutto il Dl Benzina.

“Elezioni di Lombardia e Lazio locali ma con riflessi a livello nazionale”

Spostandoci poi al resto dell’intervista radiofonica, Salvini si è soffermato sull’appuntamento clou del prossimo weekend: le elezioni Regionali in Lazio e Lombardia. Da un lato il centrodestra è chiamato a difendere una vera e propria roccaforte, dall’altro c’è la volontà di acquisire una Regione chiave nello scacchiere nazionale.

Nelle sue parole il vicepremier sembra quasi delegittimare l’importanza del voto, definendolo “molto locale”, specialmente da lombardo, ma era stata la stessa premier Meloni a parlare di primo vero test del consenso sull’operato di governo (anche perché voteranno circa 10 milioni di cittadini, non pochi). E’ logico che un risultato deludente, specialmente in Lombardia, lascerebbe spazio alla risalita delle opposizioni, agilmente sconfitte alle Politiche dello scorso settembre (senza contare l’accelerazione sul tema “autonomia differenziata”).

Infine, passaggio sul caso Cospito dove già ieri si era astenuto sia in merito alla salute dell’anarchico che sulle parole di Donzelli e Delmastro, di cui ha comunque difeso l’operato nel tentativo di spegnere il brusio circa possibili dimissioni.