Era stata coinvolta in un tragico incidente che le era costato la vita a Pordenone, per colpa di un pirata della strada risultato positivo all’alcol test: adesso l’assicurazione di quest’ultimo propone un risarcimento da appena 30mila euro. Lo ha confermato il legale dei parenti di Sara Rozzotto, svelando la cifra proposta dalla compagnia assicurativa dell’uomo di 61 anni che ha ucciso la 26enne e sua cugina.

Una vicenda che fa gelare il sangue, quella verificatasi sull’A28, a Pordenone: le protagoniste sono Sara Rozzotto e la 20enne Jessica Fragasso, travolte la sera del 30 gennaio 2022 da Dimitre Traykov, imprenditore di origini bulgare, che viaggiava in autostrada a 180 chilometri orari. In auto c’erano anche le due figlie piccole di Sara, che per fortuna sono sopravvissute alla tragedia.

Oggi l’avvocato Alessandra Nava, legale del padre e dei nonni di Sara, chiede giustizia. Lo fa con tutto lo sdegno possibile, contro una proposta che sembra assurda: l’offerta risarcitoria, comunicata informalmente al telefono, prevedrebbe uno stanziamento complessivo di non più di 40mila euro.

Si tratta di una cifra vergognosa, assolutamente inaccettabile che non tiene minimamente conto della dinamica che ha portato alla morte di Sara. Si tratta di una mancanza di rispetto per quello che è successo e di assoluta assenza di tatto. Tutta la vicenda presenta dei contorni assurdi, a cominciare dalle difficoltà di comunicazione sulle quali la compagnia di assicurazioni, che è straniera, ha cercato di giocare. Faremo una segnalazione all’Isvap, l’istituto per la vigilanza sulle assicurazioni. La liquidazione proposta peraltro non ci è stata comunicata ufficialmente ma nel corso di una telefonata.

Incidente Pordenone, il legale sul risarcimento: “Cifra vergognosa e inaccettabile”

Sul caso indaga la Procura, che avrebbe scoperto come la polizza che copriva il furgone guidato da Dimitre Traykov sarebbe intestata ad un cittadino straniero, conoscente del 61enne bulgaro. Una vicenda sospetta, resa ancora più oscura dai “comportamenti dilatatori” citati dall’avvocato Nava da parte della compagnia assicurativa, che “alle numerose richieste” ha sempre “fatto seguire il silenzio, a parte l’apertura della pratica” e un’offerta “che riteniamo assolutamente inadeguata”.

Il legale teme ora che sia necessaria una citazione civile, che allungherebbe però i tempi senza dare troppe certezze sull’esito, che potrebbe rivelarsi “lungo, tortuoso e inutilmente faticoso per una famiglia già prostrata dal dolore”. Una situazione aggravata dalle difficoltà nel contattare la compagnia di assicurazioni, straniera ma con alcuni uffici in Italia.

Nel frattempo, il processo di appello verso Dimitre Traykov si terrà il prossimo 26 aprile: in primo grado, il 61enne è stato condannato a 7 anni di reclusione per omicidio stradale plurimo e omissione di soccorso. Ora si trova agli arresti domiciliari.

Tragedia Pordenone, la ricostruzione dei fatti

Si trovava nella sua Panda la giovane Sara Rozzotto, in compagnia di sua cugina Jessica Fragasso e delle sue figlie. All’improvviso il Suv guidato da Traykov, che viaggiava ben oltre i limiti di velocità, ha impattato con l’utilitaria nel tratto di autostrada fra Villotta di Chions e Azzano Decimo.

L’auto su cui viaggiavano le due cugine e le bambine è stata tamponata e trascinata per alcuni metri dal fuoristrada, che poi si è rovesciato. Il conducente del Suv è uscito indenne dal mezzo. Le due bambine, ricoverate entrambe d’urgenza all’ospedale di Udine, per fortuna ora stanno bene.

Leggi anche: La vignetta di Charlie Hebdo sul terremoto in Turchia fa discutere: ecco perché