Giovane ragazzo mangia qualcosa a cui era allergico e muore a 34 anni per shock anafilattico.

La drammatica vicenda è avvenuta nel pomeriggio di ieri, 5 febbraio 2023, nella Borgata di Cima Sappada, in Friuli Venezia Giulia.

Ecco cosa è successo al giovane.

Ragazzo 34enne accusa un malore e muore per shock anafilattico: cosa è accaduto

La vittima si chiamava Matteo Baldissera, residente nelle città di Udine e aveva solo 34 anni.

La sua giovane vita è stata stroncata improvvisamente da una grave reazione allergica che si è rivelata fatale.

Per Matteo, quella che doveva essere una giornata allegra e spensierata da trascorrere fuori dalla sua città e in compagnia dei suoi amici, si è inaspettatamente trasformata in una tragedia.

Il giovane, infatti, era tra le strade del borgo friulano per assistere ai tradizionali festeggiamenti del Carnevale quando ha accusato un malore.

Secondo le prime ricostruzioni dell’accaduto, il 34enne aveva iniziato ad avvertire dei sintomi di malessere poco dopo aver pranzato.

Pare infatti, che il giovane fosse allergico alla farina di mais e al formaggio e che molto probabilmente abbia mangiato inavvertitamente del cibo contenente uno di questi alimenti.

Dopo essersi recato in strada per partecipare alla festa di Carnevale, Matteo si è sentito male e si è accasciato a terra.

I tentativi di soccorso e il trasporto in Ospedale con l’elisoccorso

Il 34enne che ha improvvisamente accusato il malore per strada, è stato subito soccorso dal personale sanitario che si trovava nelle vicinanze, in quanto, si trovava in servizio durante la manifestazione.

Poco dopo è giunta sul luogo anche un’ambulanza proveniente dal Santo Stefano di Cadore.

Il 34enne è stato prontamente rianimato perché in arresto cardiocircolatorio, ma, nonostante il tempestivo intervento, le condizioni di salute del giovane sono apparse comunque molto serie ed è stato lanciato l’allarme alla Struttura operativa regionale di emergenza sanitaria.

Sul posto è stato inviato l’elisoccorso che lo ha trasportato d’urgenza all’Ospedale Santa Maria della Misericordia di Udine, in codice rosso, dove poco dopo è deceduto a causa delle complicazioni seguite allo shock anafilattico. Nonostante i vari tentativi dei medici di salvarlo, infatti, per Matteo non c’era più nulla da fare.

Il giovane è stato stroncato da un arresto cardiocircolatorio scatenato da uno shock anafilattico.

Il ricordo degli amici: “Era buono e gentile”

Secondo quanto riportato da “Udine Today”, alcuni amici e conoscenti di Matteo Baldissera, hanno espresso tutto il loro sconforto per la prematura scomparsa del giovane.

Uno degli amici l’ha ricordato dicendo:

Era una persona molto riservata. Conviveva con la compagna proprio sopra il mio appartamento, in via Ciro di Pers, zona via Grazzano, accanto al parco Baden Powell. Siamo tutti parenti nel palazzo. Ci frequentavamo per andare a giocare a calcetto oppure per fare una corsa in bici. Da piccoli giocavamo spessissimo a calcio con lui, il fratello e altri bambini, al parco. Mai una parola di troppo, mai sopra le righe, sempre disponibile. Era dolce e gentile, come il fratello Fabio, la mamma Paola e il papà Giovanni, tutti abitanti nello stesso stabile”.

Cos’è lo shock anafilattico e cosa fare

Lo shock anafilattico o anafilassi è una grave reazione allergica che può essere mortale.

Questa pericolosa reazione può verificarsi dopo pochi secondi o minuti dall’esposizione a qualcosa a cui si è allergici e può peggiorare molto rapidamente.

In caso di shock anafilattico il nostro sistema immunitario rilascia una serie di sostanze chimiche che provocano un abbassamento improvviso della pressione sanguigna e una restrizione delle vie respiratorie con conseguenti difficoltà respiratorie.

Se si avvertono sintomi associabili allo shock anafilattico è necessario agire immediatamente recandosi al pronto soccorso più vicino o chiamando un’ambulanza.

Se possibile, disporre la persona che manifesta i disturbi dello shock anafilattico, con la pancia in alto a meno che non sia in stato di incoscienza, in stato di gravidanza o con difficoltà respiratorie e rimuovere con cautela la causa scatenante l’allergia.

Lo shock anafilattico richiede comunque un’iniezione di adrenalina e un intervento di pronto soccorso.