Differenze di genere scuola: le insegnanti sono la maggioranza rispetto ai colleghi uomini, mancano i maestri, presenze maschili che diano le regole, che educhino alla pazienza. Ne abbiamo parlato con Arianna Mandolfo, maestra da oltre trent’anni e giornalista. “Ho aperto la mia passione lavorativa entrando in una scuola a carattere femminile, dove la figura del docente uomo era stigmatizzata. La figura dell’uomo era automaticamente esclusa. Viaggiando, negli anni e avendo questo privilegio, mi sono accorta di questo sbilanciamento soprattutto in una scuola 4.0 dove i nostri bambini hanno bisogno di un progetto educativo e formativo più ampio. Dobbiamo rivalutare la rarità ricercata del maestro – ha osservato la Mandolfo – se andiamo ad analizzare gli accaduti di bullismo e cyberbullismo ci renderemo conto che dipendono da una mancata conduzione del genere maschile: rappresenta l’autorevolezza e la pazienza. L’uomo è versatilità, la sua personalità contribuisce a risolvere problemi. Il maestro è una persona con cui imparare, scherzare, giocare, crescere, ma soprattutto identificarsi e in una società come la nostra il contenimento è un privilegio, un valore aggiunto alla scuola italiana. Bisogna incoraggiare l’ingresso maschile.”

Differenze di genere scuola: è vero che studiare con un maestro è diverso che con una maestra?

Differenze di genere scuola: coi maestri si crea un rapporto d’attaccamento che segna i ragazzi, cosa c’è di diverso tra un un maestro e una maestra? Lo abbiamo chiesto a Gianluca Lisco, psicoterapeuta. “Bisogna capire chi è un buon docente! – ha esordito il dottor Lisco ad Open Day, su Radio Cusano Campus – un buon docente è colui che instaura una buona relazione col gruppo, ha competenze tecniche soddisfacenti relative al lavoro che fa, ha la capacità di entrare in simpatia e in empatia col gruppo. La domanda è chi ha queste qualità: gli uomini o le donne? Tutti, altrimenti confermiamo stereotipi già esistenti. Cos’ha di diverso un docente uomo da un docente donna? Nulla, secondo me. Quello che fa bene nell’inserire gli uomini a scuola è la varietà di modelli, e la capacità negli studenti di identificarsi e idealizzare un docente, o un altro. Ho avuto docenti uomini empatici come le donne, e donne rigide quanto gli uomini. Non è che l’uomo è più portato a farsi rispettare, queste sono competenze che possono essere apprese!”