Svelato questa mattina alla presenza del presidente Roberta Metsola e dall’omologo israeliano Isaac Herzog il quadro dedicato alla Giornata della Memoria e alla Shoah al Parlamento Europeo di Bruxelles.

Dipinto da Felix Nussbaum, pittore ebreo nato in Germania durante l’epoca nazista, ritrae una persona in fuga senza nessun posto dove andare. La tela sarà collocata all’ingresso della sala in cui si tengono le Assemblee plenarie dell’Eurocamera.

Nussbaum è la testimonianza perfetta di cosa significava essere ebrei in Europa durante quegli anni: perennemente in fuga, si stabilì prima in Italia, poi in Francia e infine in Belgio. Tuttavia fu catturato dalle SS tedesche e spedito nel lager di Auschwitz, in Polonia, dove trovò la morte.

Giornata della Memoria, Metsola inaugura dipinto sulla Shoah

Che questo quadro sia un monito a tutte le migliaia di persone che passano da qui ogni anno su ciò che è stato e sulla vita di quest’uomo

Roberta Metsola, presidente del Parlamento Europeo

Roberta Metsola ha tenuto questa mattina il discorso all’Assemblea plenaria del Parlamento Europeo dedicato alla Giornata internazionale della memoria dell’Olocausto. Il messaggio è chiaro: condannare la violenza del passato e continuare a mantenere viva la memoria di quei tempi bui.

Essere antisemiti significa essere antieuropei”. Comincia con un frase di forte impatto la leader maltese, che rimarca come “l’odio trovi ancora troppe voci che lo giustificano, anche a distanza di molti decenni”. Non si può ignorare l’esistenza di un fenomeno che oggi trova applicazione diversa in quelle famiglie in Europa e nel mondo che convivono con la frenesia di non avere una loro casa e di non sentirsi accolti nel luogo in cui si stabiliscono.

La numero uno della terza carica europea ricorda poi che “la nostra prima donna presidente, Simone Veil, era lei stessa una sopravvissuta alla Shoah”. Una figura che “ha lavorato per cambiare il volto dell’Europa” di cui è doveroso necessario custodirne l’eredità nelle aule e nei palazzi dell’Unione Europea.

Un secco no a ignoranza e neutralità, “che aiutano solo l’aggressore, perché chi non si schiera di nome è come se lo facesse di fatto. Bisogna dunque parteggiare sempre per il rispetto, per la dignità umana, per l’uguaglianza e, infine, per la speranza.

Qatargate, tornano in libertà moglie e figlia di Antonio Panzeri

Nell’ambito dell’inchiesta sul Qatargate, tornano libere Maria Dolores Colleoni e Silvia Panzeri, moglie e figlia dell’ex eurodeputato Dem Antonio Panzeri. Lo ha stabilito la Corte d’Appello di Brescia, revocando così le misure cautelari dei domiciliari a carico delle due donne dopo che i magistrati belgi (giunti a Milano mercoledì) hanno rinunciato all’estradizione.

La Corte bresciana ha di fatto annullato il pronunciamento con cui aveva dato il via libera al trasferimento delle due donne, ai domiciliari da dicembre, in un carcere del Belgio. Facendo due calcoli, si tratterebbe di una conseguenza pattuita dopo l’accordo raggiunto tra Antonio Panzeri e Michel Claise, il giudice che presiede le indagini sullo scandalo di corruzione.

La moglie e la figlia di Panzeri saranno comunque interrogate, ma chiaramente il team legale che le assiste si è dichiarato soddisfatto. Dalle aule del Tribunale di Milano trapela un cauto ottimismo ed è quasi certo che le due donne collaboreranno con la giustizia belga.