Dalle 19 sulla rete ordinaria e dalle 22 sulle autostrade i distributori, anche self service, saranno chiusi per due giorni

Benzinai convocati al ministero. La diatriba sul carburante e le accise ancora non definisce la situazione una volta per tutte. Da giorni che si intavolano riunioni, incontri per trovare un punto di incontro, ma la realtà è che tra poche ore tutti benzinai caleranno le loro saracinesche e andranno via per due giorni, lasciando tutta l’Italia a secco di carburanti.

Il motivo per il quale tutti i gestori hanno deciso con fermezza di scioperare risale al fatto che il governo Meloni ha deciso di eliminare il taglio delle accise così tanto a lungo conclamato durante la campagna elettorale e che ha provocato l’aumento dei prezzi dei carburanti. Anche se la Meloni non ci sta e rispedisce al mittente, opposizioni comprese l’accusa che le viene mossa.

Domenica sera ancora un tentativo di mediazione da parte del ministro Adolfo Urso per mezzo del quale aveva richiesto la revoca dello sciopero indetto tanto sulle strade che sulle autostrade, ma a nulla è valso, in quanto il suo appello è rimasto inascoltato, tant’è che siamo arrivati alla giornata di oggi pomeriggio.

Benzinai convocati al ministero

Il ministero delle Imprese e del Made in Italy ha convocato urgentemente per oggi pomeriggio i gestori dei carburanti. A riferirlo è l’Ansa secondo cui alcune delle delegazioni potranno partecipare solo collegandosi per via remoto.

Dunque il disperato approccio all’ultimo momento, proprio l’ultimo tentativo. Il governo tenta dunque alla disperata maniera di evitare a tutti i costi la serrata che scatterà tra pochissime ore. Ha convocato per le 15:00 al ministero la categoria dei benzinai per ritrovarsi attorno a un tavolo, cosa ne uscirà fuori?

Da una parte dunque i benzinai, gestori dei carburanti che avevano richiesto alla Meloni un dietrofront sul decreto trasparenza sui prezzi di benzina e gasolio e sarebbero stati disponibili ad aspettare un qualsiasi segnale positivo anche fino a un minuto prima della chiusura e dall’altra parte, la posizione della premier, netta: Il “provvedimento è giusto, non si torna indietro”, chiarendo che «nessuno vuole colpire la categoria».

La presidente del consiglio ha poi spiegato come c’erano già state due convocazioni e che il governo non avrebbe mai immaginato dei provvedimento per additare la categoria ma bensì per riconoscere il valore dei tanti onesti.

Aumento prezzi di carburanti

In questo fine settimane impazza sempre più il rialzo dei prezzi dei carburanti. Si registrano prezzi esosi anche nelle stazioni “fai da te”. Se sul carburante servito dal benzinaio il prezzo della benzina è di 1,89 euro/ litro, quello del carburante che ci mettiamo da soli è arrivato a 1,84 euro/ litro.

Ancora più elevato l’innalzamento del prezzo per quanto riguarda il gasolio, quello che noi chiamiamo comunemente diesel. Se ci facciamo rifornimento da soli il prezzo è di 1,89 euro/ litro, se invece è l’addetto a farci rifornimento il prezzo è di 2,026 euro/litro.

Stasera dunque tanto sulla reta ordinaria che sulle autostrade i distributori saranno chiusi, compreso i self-service: per quanto concerne gli orari dello sciopero saranno interessati dalle 19:00 tutti i distributori in ogni luogo e in ogni dove, dalle 22:00 quelli che installati nelle autostrade. La durata della manifestazione di protesta è prevista per due giorni.

Le associazioni di categorie dei gestori Faib confesercenti, Fegica e Figisc-Anisa Confcommercio, attraverso una nota diffusa hanno ribadito come «il Governo, invece di aprire al confronto sui veri problemi del settore, continua a parlare di “trasparenza” e “zone d’ombra” solo per nascondere le proprie responsabilità e inquinare il dibattito, lasciando intendere colpe di speculazioni dei benzinai che non esistono».