Pedofilia Vaticano tema sempre molto attuale. Quest’oggi è tornato a parlarne anche il Cardinale Matteo Zuppi in occasione dell’apertura del consiglio permanente della CEI.  Il presidente della Conferenza Episcopale Italiana tratteggia le sfide che si trova ad affrontare la Chiesa in Italia e non poteva non esserci quella sui comportamenti che contrastano chiaramente con il Vangelo messi in atto da uomini di fede. Una lotta quella contro una vera e propria piaga del cattolicesimo portata avanti con forza anche su volere di Papa Francesco, che si è speso più volte sull’argomento.

Pedofilia Vaticano Cardinale Zuppi messaggio alla CEI

Non possiamo nascondere che anche il nostro presente è disseminato di comportamenti e di eventi che contrastano chiaramente con il Vangelo. Penso alla questione della pedofilia, che purtroppo riguarda membri della Chiesa istituzionale o persone legate più o meno direttamente a noi, ma riguarda soprattutto tante donne e tanti uomini, nostre sorelle e nostri fratelli, che sono profondamente feriti da un male che ha le sue radici nell’uso distorto del potere e che mina alla radice la fiducia nella vita, negli altri, nella Chiesa, nel Signore stesso”, sono state le parole di monito pronunciate dal Cardinale Zuppi che ha sottolineato il lavoro portato avanti dalla Conferenza Episcopale Italiana “Plaudo al lavoro svolto con sapienza dal Servizio Nazionale per la Tutela dei Minori della CEI, che lo scorso 17 novembre ha presentato il Primo Report nazionale sulle attività di tutela nelle Diocesi italiane. Né va dimenticato l’accordo sottoscritto il 28 ottobre dalla CEI con la Pontificia Commissione per la Tutela dei Minori per combattere in modo sempre più efficace gli abusi sessuali all’interno della Chiesa. Si tratta di passi, che come Chiesa in Italia dobbiamo e vogliamo continuare a compiere con fermezza per stare dalla parte dei più fragili dando dignità ad ogni persona”.

La morte di Pell poche settimane fa

Uno dei casi di pedofilia più spinosi degli ultimi anni per il Vaticano è stato sicuramente quello del porporato australiano George Pell, giudicato colpevole di abusi l’11 dicembre del 2018 e rinchiuso in carcere per ben 400 giorni prima che la Corte Suprema Australiana, non un tribunale ecclesiastico dunque, lo giudicasse innocente nel 2020. Creato cardinale proprio da Benedetto XVI era stato chiamato a Roma da Francesco e poi messo alla guida della Segreteria per l’Economia dal 2014. Il cardinale si è sempre dichiarato innocente e ha raccontato la sua vicenda in un libro. Dopo l’assoluzione da parte del tribunale australiano era stato riaccolto in Vaticano da Papa Francesco, dove è morto due settimane fa.