Cosa è successo a Giancarlo Magalli? Dimagrito di 24 chili, Giancarlo Magalli è tornato in tv dopo mesi di assenza, ospite di Silvia Toffanin a Verissimo, e ha raccontato la sua lotta contro il linfoma. “Mi sto riprendendo un po’ alla volta, sono guarito”, ha spiegato il conduttore.

Cos’è il linfoma alla milza che ha colpito Magalli?

Giancarlo Magalli, ospite nello studio di Verissimo, racconta come ha scoperto la sua malattia, ossia un linfoma attorno alla milza:

“E’ un tumore, ma appartiene alla categoria dei tumori che si possono curare. Me lo hanno detto subito: si cura, ci vorrà qualche mese. Tutto è iniziato meno di un anno fa, sentivo un dolore quando andavo a letto la sera, e sono andato a fare degli accertamenti. Ho subito preso una brutta infezione che mi ha portato febbre alta e delirio. Una delle mie figlie mi ha portato subito in ospedale dove mi hanno dato dei farmaci molto forti. Mi causavano visioni e mi facevano fare cose molto strane che non avrei dovuto fare.

“Ora il linfoma non ce l’ho più, sono guarito. Ho ripreso le mie attività normali. Sto facendo una terapia leggera, una rifinitura. Mi è costato sette mesi fra ricoveri, a casa, fuori casa, la fisioterapia, persone che ti devono stare vicine per le iniezioni e le pasticche. Non è stato facile. Erano tutti terrorizzati ma a me non l’hanno detto. Questo ha fatto sì però che mi accudissero con maggiore affetto e attenzione. Oggi sto bene. Non ho più problemi a camminare, a mangiare, a dormire. Non prendo più quasi nessun farmaco”.

Il linfoma alla milza, cos’è?

Si tratta di un tumore che si può formare nella milza, un organo del sistema linfatico della dimensione di circa un pugno, situato nella parte superiore sinistra dell’addome, appena al di sotto della gabbia toracica.

È ricoperta all’esterno da un tessuto fibroso (capsula splenica) che racchiude due altri tipi di tessuto: la polpa bianca e la polpa rossa. La prima è costituita da cellule del sistema immunitario (linfociti T e B) che aiutano a combattere le infezioni, mentre la seconda, oltre a contenere altre cellule immunitarie (macrofagi), svolge la funzione di filtro per il sangue eliminando i “rifiuti” e distruggendo i globuli rossi vecchi o danneggiati.

La milza non è un organo vitale, è possibile vivere senza, anche se con la splenectomia (rimozione della milza) l’organismo perde alcune delle sue armi di difesa contro le infezioni. Il tumore della milza può avere origine dalle cellule che compongono l’organo, in particolare quelle del sistema immunitario, e in tal caso è detto “primitivo”; oppure essere la sede di metastasi provenienti da tumori in altri organi, e allora è detto “secondario”. (Airc.it)