Il nuovo decreto armi “è in preparazione, ci sarà, penso sarà condiviso da quasi tutto il parlamento, darà all’Ucraina la possibilità di difendersi dagli attracchi aerei. Vuol dire missili che abbattono altri missili. Sono dei sistemi che hanno questo scopo”. A riferirlo è il ministro della Difesa Guido Crosetto ospite di ‘Che tempo che fa’ su Rai 3. Oggi intanto, nell’aula della Camera, inizia l’esame del sesto decreto legge che prolunga per tutto il 2023 l’autorizzazione al governo a inviare armi all’Ucraina, una misura già approvata dal Senato e che dovrebbe ricevere l’ok definitivo da Montecitorio entro giovedì.

Decreto armi, Tajani: “L’Italia ha fornito all’Ucraina armi per 1 miliardo di euro”

Il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha fatto sapere, durante un’intervista di ieri mattina, che l’Italia ha già fornito all’Ucraina 5 pacchetti di aiuti nel campo della difesa per circa 1 miliardo di euro che attualmente è in preparazione un sesto pacchetto, che include sistemi di difesa aerea. L’Italia inoltre, in collaborazione con la Francia, sta finalizzando l’invio del Samp-T (sistema europeo di difesa aerea e antimissilistica).

Sì dalla Germania a Leopard dalla Polonia

In merito alla posizione ancora non chiara della Germania, il ministro della Difesa Crosetto ha affermato:

Ho rispetto per le altre nazioni, ogni Paese è autonomo. L’attuale maggioranza tedesca era stata eletta per tagliare le spese di Difesa, fanno il maggior aumento in 70 anni. Capisco le difficoltà di Scholz, trovo assurde le pressioni di altri, sono convinto che alla fine farà quello che deve fare.

Intanto, il ministro della Difesa tedesco, Boris Pistorius, ha fatto sapere di aspettarsi una decisione a breve sull’invio o meno di carri armati Leopard all’Ucraina, come richiesto insistentemente da Kiev. Secondo il ministro degli Esteri tedesco Annalena Baerbock la Germania non si opporrà all’eventuale invio di carri armati Leopard 2 dalla Polonia all’Ucraina. 

Abbiamo regole, relative ai cosiddetti controlli sull’utilizzo finale. Armi destinate al combattimento possono essere prodotte, trasportate e commercializzate solo con l’autorizzazione del governo federale

Ha spiegato il ministro. La decisione finale spetta al cancelliere Olaf Scholz