Ad Arezzo una donna di 64 anni è morta per un’infezione di legionella dopo essere stata dimessa da una clinica privata.

La vittima, originaria di Salerno, era giunta nella città toscana lo scorso 14 Novembre ed era stata ricoverata presso la struttura sanitaria privata San Giuseppe Hospital per un intervento ortopedico di protesi all’anca.

L’operazione era perfettamente riuscita e durante la degenza di cinque giorni presso la stessa struttura la donna non aveva manifestato alcuna complicazione. Per tanto il 19 Novembre era stata dimessa dalla clinica e aveva potuto fare ritorno a casa nel salernitano.

Dopo alcuni giorni però le condizioni di salute della donna si sono aggravate. La 64enne ha accusato febbre e difficoltà respiratorie. Con la persistente diffusione del virus Covid-19 i familiari hanno ipotizzato si potesse trattare di questa malattia.

Poiché la temperatura corporea non accennava a diminuire, i parenti della donna hanno allertato il Pronto Soccorso locale e la donna è stata trasferita all’ospedale Vallo della Lucania. Qui, i medici hanno appurato la gravità della situazione e ne hanno disposto l’immediato ricovero nel reparto di terapia intensiva con un grave polmonite in atto.

Anche i medici hanno sospettato in un primo momento che i sintomi da polmonite potessero essere ricondotti al Covid-19. Sono state effettuate analisi più approfondite e a quel punto sarebbe emerso che la donna avesse contratto un’infezione da legionella ed hanno escluso correlazioni con patologie pregresse.

Le condizioni della paziente sono presto peggiorate e al terzo giorno di ricovero i medici non hanno potuto fare altro che constatarne il decesso. Il referto attesta che la morte è stata causata da broncopolmonite monolaterale provocata dalla legionella.

Arezzo donna morta di legionella: disposta l’interdizione dai locali contaminati

Appurata l’infezione da legionella e considerato il recente intervento ospedaliero presso Arezzo, la ASL di Salerno ha subito contattato la ASL Toscana sud-est a cui fa capo lo stesso distretto sanitario di Arezzo. La struttura incriminata si è messa subito a disposizione per i dovuti accertamenti.

Il direttore della clinica privata San Giuseppe Hospital, Massimo Rosati, ha confermato la presenza del batterio e ha assicurato massima disposizione e collaborazione per indagare la natura esatta del decesso.

“Ci siamo messi a disposizione delle istituzioni comunali e della Asl per dare ogni e più ampio chiarimento sulla vicenda nonché tutti i dettagli delle azioni poste in essere”.

Solo nei giorni scorsi sarebbe stato appurato che effettivamente la paziente avesse contratto la legionella proprio nella struttura privata toscana. Infatti, a seguito di minuziose verifiche, è stato scoperto che quattro stanze della clinica San Giuseppe Hospital sono risultate contaminate da “colonie morte” del batterio.

A questo punto la ASL Toscana sud-est ha segnalato l’accaduto direttamente al primo cittadino di Arezzo, Alessandro Ghinelli, che ha provveduto immediatamente ad autorizzare una serie di ordinanze di emergenza sanitaria al contrasto di nuovi contagi. Nello specifico è stato ordinato alla struttura di via Fleming di non utilizzare i locali contaminati per nuovi ricoveri. Il blocco non è, per il momento, esteso alle altre stanze di degenza.

Nel frattempo la clinica ha già eseguito le procedure in termini di clorazione, flussaggio post clorazione, controllo dei filtri dell’aria e bonifica.

Tuttavia nella giornata di Lunedì p.v. la struttura sarà totalmente chiusa per eseguire una completa disinfezione e bonifica di ogni ambiente.

Per ora le analisi non hanno potuto evidenziare se il batterio fosse già presente nella struttura al momento del ricovero della paziente poi deceduta o se la stessa donna fosse già infetta e avesse contaminato le stanze.

Nei prossimi giorni verranno effettuati ulteriori controlli e solo quando il rischio di eventuali nuovi contagi possa dirsi scongiurato la clinica tornerà alla normale funzionalità.