I cinque agenti di polizia coinvolti nell’arresto di Tyre Nichols, il cittadino afroamericano morto a Memphis lo scorso 10 gennaio, sono stati licenziati: lo comunica il Dipartimento di Polizia di Memphis.

Si tratta di Tadarrius Bean, Demetrius Haley, Emmitt Martin III, Desmond Mills Jr. e Justin Smith: tutti afroamericani a loro volta e assunti in Polizia tra il 2017 e il 2020. Tra le violazioni contestate dagli Affari Interni compaiono i reati di uso eccessivo della forza e mancato soccorso.

Il Dipartimento di Polizia di Memphis è impegnato a proteggere e difendere i diritti di ogni cittadino della nostra città. La natura episodica di questo incidente non riflette il buon lavoro che i nostri agenti svolgono, con integrità, ogni giorno

Comunicato della Polizia Municipale di Memphis

Tyre Nichols, l’ultimo caso di violenza su un cittadino afroamericano

A partire da ieri sono ufficiali i provvedimenti di licenziamento con effetto immediato assunti dalla polizia di Memphis contro i cinque poliziotti responsabili della morte di Tyre Nichols. Il 29enne era stato arrestato lo scorso 7 gennaio per guida spericolata.

La polizia ha annunciato il licenziamento verso le 18.30 di venerdì, quasi due settimane dopo l’arresto di Nichols. Secondo la ricostruzione degli ex agenti, tutti interrogati singolarmente nelle indagini che hanno poi accertato la responsabilità oggettiva, Nichols è scappato alla vista della volante, iniziando una colluttazione con alcuni dei poliziotti e finendo successivamente in arresto.

A causa dell’inferiorità numerica e di un probabile uso eccessivo della forza da parte dei tutori della legge, il 29enne ha accusato un respiro affannoso ed è stato portato in un ospedale di Memphis nel quale è deceduto tre giorni dopo. Ora si attende di capire se verranno presi provvedimenti penali nei confronti dei 5 ex poliziotti: si attende in tal senso la chiusura delle indagini da parte del Tennessee Bureau of Investigation.

Ben Crump, l’avvocato celebre per la sua difesa dei diritti civili e tutore legale della famiglia Nichols, ha affermato che “la decisione assunta dal Dipartimento è sacrosanta in quanto sono tutti responsabili della morte di Tyre”. Tuttavia, “questo è solo il primo passo verso la giustizia, anche se nessuno potrà restituire il sorriso di Tyre ai suoi parenti e amici”.