Rivalutazione pensioni febbraio 2023. Dopo la delusione di gennaio, in cui l’annunciata rivalutazione delle pensioni non si è concretizzata per problemi legati alle tempistiche dell’Inps, i pensionati avrebbero dovuto ricevere gli aumenti nel mese di febbraio. In realtà, come ci stanno segnalando molti nostri lettori, questo non si sta verificando.

Rivalutazione pensioni febbraio 2023

In tanti ci hanno scritto per segnalarci che nel cedolino di febbraio non è presente nessun adeguamento all’assegno pensionistico. Ecco alcune testimonianze che abbiamo ricevuto:

  • “Personalmente ho già ricevuto il cedolino della pensione febbraio 2023 e ancora non c’è stato nessun aumento di sorta ; sarei stato uno di quelli nella fascia del + 3,87%” .
  • “Buongiorno, avrei dovuto ricevere l’aumento per la fascia 2101,52/2626,90, ho aperto il cedolino di Febbraio 2023 e non ho riscontrato aumenti. posso sperare con Marzo 2023? Grazie per l’interessamento”.
  • “Anch’io ho verificato il cedolino di febbraio 23 e nn vi è nessun incremento perequativo. Credo che con marzo dovrebbe esserci la rivalutazione (con arretrati?) visto che nn supero i 2600 €.”.
  • “Nessuna perequazione nemmeno con il cedolino di febbraio 2023, troppo lavoro per i dipendenti, il centro elettronico non funziona ? Il presidente , 5 stelle , che dice ??”.
  • “Ho aperto il sito dell’INPS per controllare il mio cedolino e non ho ricevuto ancora nessun aumento io faccio parte della fascia sotto gli euro 2626,90”.
  • “Ho ricevuto il cedolino della pensione febbraio 2023 e ancora non c’è stato nessun aumento ; Sono uno dei moltissimi nella fascia del + 3,87%”.

Perequazione

Numeri alla mano, secondo quanto previsto dalla Legge di bilancio, si dovrebbero avere pensioni minime non inferiori a 600 euro per tutti gli over 75 (rispetto ai 525 euro del 2022).

Chi ha meno di 75 anni, invece, non raggiungerà 600 euro: spetterà in quel caso un’altra rivalutazione (1,5%) sull’inflazione con un assegno pari a 570 euro.

Non tutti i pensionati potranno godere degli stessi aumenti: l’importo dipenderà, infatti, dal “peso” complessivo dell’assegno.

Ad essere interessati dall’adeguamento al 100% sono solo gli assegni non superiori a quattro volte il trattamento minimo, cioè quelli fino a 2.101,52. Per chi riceve mensilmente cifre più elevate è invece previsto un aumento decrescente, sulla base dei sei nuovi scaglioni.

Tabella importi

  • Per i trattamenti pensionistici complessivamente pari o inferiori a quattro volte (2.101,52 euro) il trattamento minimo INPS, le pensioni saranno rivalutate nella misura del 100 per cento (pieno 7,3%);
  • per i trattamenti pensionistici complessivamente superiori a quattro volte (2.101,52) il trattamento minimo INPS, le pensioni saranno adeguate nella misura dell’85 per cento (6,21%) per i trattamenti pensionistici complessivamente pari o inferiori a cinque volte il trattamento minimo INPS (2.626,90 euro).
  • per le pensioni di importo superiore a cinque volte il predetto trattamento minimo (2.626,90 euro) la rivalutazione sarà del 53 per cento (3,87%) per i trattamenti pensionistici complessivamente superiori a cinque volte il trattamento minimo INPS (2.626,90 euro) e pari o inferiori a sei volte il trattamento minimo INPS (3.152,28 euro).
  • Per le pensioni di importo superiore a sei volte il predetto trattamento minimo (3.152,28 euro) nella misura del 47 per cento (3,43%) per i trattamenti pensionistici complessivamente superiori a sei volte il trattamento minimo INPS e pari o inferiori a otto volte il trattamento minimo INPS (4.203,04 euro circa).
  • Per i trattamenti pensionistici di importo superiore a otto volte il predetto trattamento minimo (4.203,04 euro) la rivalutazione sarà pari al 37 per cento (2,70%) per i trattamenti pensionistici complessivamente superiori a otto volte il trattamento minimo INPS e pari o inferiori a dieci volte il trattamento minimo INPS (5.253,80 euro).
  • Per le pensioni di importo superiore a dieci volte il predetto trattamento minimo, l’incremento avverrà nella misura del 32 per cento (2,34%) per i trattamenti pensionistici complessivamente superiori a dieci volte il trattamento minimo INPS (superiore a 5.253,80 euro).