Madre e figlia morte. I cadaveri di due donne sono state trovate all’interno di un appartamento in Via Giulio Salvadori a Roma in avanzato stato di decomposizione. A trovare i corpi sono stati gli agenti di polizia chiamati dal figlio che non aveva da tempo notizie della madre e della sorella. che si erano allertati per il forte odore che proveniva dall’abitazione. Quando gli agenti sono entrati nell’appartamento hanno accusato dei malori e hanno dovuto coprirsi il naso. Da qui la macabra scoperta. I corpi di madre e figlia sono stati trovati in due stanze diverse. La madre aveva 68 anni e la figlia 42. Sul posto sono arrivati anche la Scientifica e il medico legale per eseguire gli accertamenti.

Madre e figlia morte, probabile malattia

Stando ad una prima valutazione sembra che la madre fosse morta da un mese. Il suo corpo è stato trovato mummificato. La figlia invece sarebbe deceduta solo da cinque giorni. Sui loro corpi non sono stati trovati segni di violenza. Ad una prima analisi non è possibile stabilire la causa della morte di entrambe le donne. L’appartamento appariva in ordine e pertanto è da escludersi la pista di un furto o di una rapina finita male. La porta era chiusa e non risultano infatti segni di effrazione. All’interno dell’appartamento in stato di abbandono sono stati trovati degli indumenti maschili probabilmente appartenenti proprio al figlio della donna che ha allertato la polizia. I rapporti tra l’uomo e i familiari sono sotto la lente di ingrandimento. A ritrovare le due donne sono stati gli agenti di Primavalle. Sui corpi di entrambe le donne è stata disposta l’autopsia che servirà a fare luce sulle cause della morte. L’ipotesi che si fa strada è quella della malattia. In casa sono stati trovati dei farmaci che verranno analizzati. Forse le donne erano malate e sole e senza che nessuno si prendesse cura di loro sono poi morte circondate dall’indifferenza. Dopo i rilievi della Scientifica e le sommarie informazioni acquisite dai vicini le salme sono state messe a disposizione dell’autorità giudiziaria e trasferite all’istituto di Medicina Legale del Policlinico Gemelli. Una triste vicenda in cui si evince quanto la solitudine possa trasformarsi in un nemico difficile da combattere. Il ritrovamento dei cadaveri delle due donne sta suscitando lo sconforto di molti nella Capitale e anche il dibattito sul dramma della solitudine nelle città: “La solitudine e l’indifferenza sono due brutte bestie”, ha commentato un utente sui social.

Il giallo di San Basilio

Ad inizio gennaio i corpi di due donne, madre e figlia, erano stati trovati in avanzato stato di decomposizione nel loro appartamento nel quartiere di San Basilio, periferia Nord-Est della capitale. La porta era chiusa ma senza mandate. Allertati dai vicini di casa che si erano insospettiti per non averle più viste in giro per il quartiere, gli agenti erano arrivati sul posto e forzando la porta avevano rinvenuto entrambi i corpi. L’ipotesi è che entrambe le donne fossero decedute in seguito ad un malore. Dai primi esami sembra che la prima a spirare sarebbe stata la madre. Secondo l’ipotesi la figlia, nel rendersi conto dell’accaduto, si sarebbe spaventata e sarebbe morta per un arresto cardiaco. Alcune fonti giornalistiche avevano invece parlato di un suicidio della figlia alla vista della madre morta. Nella casa sono stati trovati dei farmaci. Gli investigatori avevano disposto l’autopsia per stabilire le cause del decesso. Le salme sono state poi restituite alla famiglia per le esequie e la sepoltura.