Anthony Hopkins nuova serie. Anthony Hopkins interpreterà l’imperatore Vespasiano, iniziatore della dinastia dei Flavi a Roma, nella serie “those about to die” di Roland Emmerich: il grande attore è il primo nome comunicato per il cast della serie, dedicata agli scontri dei gladiatori in età imperiale.

E’ proprio Vespasiano, del resto, a dare inizio ai lavori per la costruzione del Colosseo, chiamato Anfiteatro Flavio in suo onore, nonostante l’edificio sarà inaugurato soltanto sotto il regno di Tito e ultimato con modifiche e aggiunte sotto Domiziano.

La serie sarà prodotta da Peacock e Wild Side Production, che già lavora su due importanti serie di successo come “The Young Pope” e “L’amica geniale”, e sarà girata a Cinecittà, a Roma.

Anthony Hopkins nuova serie: trama e ispirazione

La serie those about to die (che i latini avrebbero chiamato morituri) è basata sul saggio omonimo scritto nel 1958 da Daniel P. Mannix, scrittore americano, che ha anche ispirato il film il Gladiatore, diretto da Ridley Scott. Il libro è stato ristampato nel 2001 con un altro titolo: “The way of the gladiator”.

Nel libro, l’autore si occupa di mostrare le caratteristiche fondamentali dei ludi gladitorii, evidenziando la loro importanza nella società romana e interrogandosi anche sulla crudeltà che spingeva i Romani ad assistere con gusto a spettacoli tanto violenti. Da sempre motore della società, luogo di raccolta per i figli di Roma, i giochi gladiatorii costituivano anche un motore fondamentale:

“I giochi erano così popolari che divennero un’istituzione nazionale attraverso la quale milioni di persone – cacciatori di animali, addestratori di gladiatori, allevatori di cavalli, spedizionieri, appaltatori, armaioli, addetti allo stadio, medici, promotori e uomini d’affari di ogni tipo – si guadagnavano da vivere.

In effetti, l’economia romana dipendeva così tanto dal loro successo che qualsiasi tentativo di porre fine ai giochi o di limitare la loro barbarie significava un certo collasso economico.”

Sono queste, infatti, le parole impresse sul retro della copertina di “Those about to die”, che saranno da ispirazione per l’omonima serie: la trama, del resto, si snoderà tra i ludi, gli affari nascosti e la politica, che contribuiranno a dare agli spettatori uno spaccato di un mondo vivido e pulsante, intrigante e seducente, che non manca di creare domande negli spettatori. Così Mannix spinge il suo pubblico a farsi delle domande su un sistema dal quale Roma non è riuscita mai a separarsi, se non alle soglie della sua fine e della sua cristianizzazione:

“Quindi, perché? Perché i giochi si sono trasformati in nient’altro che sadiche dissolutezze? Perché nessuno li ha fermati? “

Anthony Hopkins, chi è Vespasiano?

Anthony Hopkins interpreterà l’imperatore Vespasiano, il vincitore del longus et unus annus tacitiano, in cui si sono susseguiti ben quattro imperatori, scontratisi gli uni contro gli altri: Galba, Otone, Vitellio e, infine, Vespasiano.

Dopo il suo trionfo, Vespasiano tenterà in ogni modo di separare la sua immagine da quella del tirannico Nerone (come è possibile scorgere dai suoi ritratti imperiali, più vicini alla tradizione realistica repubblicana), nonostante i ludi e i giochi rimangano molto importanti durante il suo regno.

Nella serie tv, l’imperatore anziano viene presentato da Robert Rodat come “disprezzato dai patrizi che lottavano per una posizione nell’Impero e cercavano di soppiantare i suoi eredi al trono alla prima occasione che avessero”.

Those about to die, chi ha lavorato alla serie

La nuova serie con Anthony Hopkins, Those about to die, ha come sceneggiatore Robert Rodat (nominato all’Oscar per Salvate il soldato Ryan), proviene da AGC Television e sarà confezionata da Europe’s High End Productions. La produzione è affidata a Peacock (gruppo NbcUniversal), mentre sarà coproduttrice italiana Wild Side Production. Produttori esecutivi sono Roland Emmerich e Robert Rodat, insieme a Gianni Nunnari di Hollywood Gang, Harald Kloser di Street Entertainment, Herbert G. Kloiber di High End, Martin Moszkowicz, Oliver Berben e Jonas Bauer, Charles Holland, il CEO di AGC Stuart Ford e il Chief Content Officer Lourdes Diaz.

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