Martina Scialdone ultime notizie. L’avvocato di Costantino Bonaiuti ha presentato il ricorso al Riesame contro l’ordinanza di custodia cautelare in carcere. L’uomo che ha ucciso l’avvocatessa di 34 anni fuori dal ristorante Brado a Furio Camillo è indagato per omicidio volontario aggravato dalla premeditazione, dai motivi futili e abietti rappresentati dalla gelosia e dall’aver agito contro una persona a lui legata da relazione affettiva.

Martina Scialdone ultime notizie, la difesa dell’avvocato

Fabio Taglialatela, l’avvocato difensore di Costantino Bonaiuti, ha contestato nel ricorso presentato al Riesame la premeditazione, la sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza, e il pericolo di fuga chiedendo la scarcerazione per il suo assistito. Secondo l’avvocato, Bonaiuti non aveva intenzione di uccidere Martina. Il colpo sarebbe stato esploso per sbaglio. Il giudice che ha disposto la custodia cautelare in carcere ha invece ravvisato a carico di Bonaiuti “un panorama indiziario talmente consistente e solido da considerarsi, già allo stato, pressoché inconfutabile nel proseguo dell’attività investigativa”. Secondo il gip era inequivocabile che l’unico obiettivo di Bonaiuti fosse quello di uccidere la ragazza. L’uomo si era presentato nel ristorante con la pistola e nel corso di una lite l’aveva estratta per poi fare fuoco contro l’ex compagna Martina. Il fatto che l’uomo avesse con sé l’arma non può pertanto escludere la premeditazione. Il difensore di Bonaiuti sostiene che in realtà l’uomo avesse intenzione di suicidarsi: “Era depresso, voleva fingere un tentativo di suicidio, non uccidere Martina”. La tesi difensiva dell’avvocato punta sul fatto che l’uomo volesse farla finita. L’avvocato in particolare sostiene che Bonaiuti fosse provato dalla scomparsa delle sue sorelle, morte suicide a breve distanza l’una dall’altra. Anche il fratello maggiore era morto in un incidente stradale.

Il mistero della malattia di Costantino Bonaiuti

Costantino Bonaiuti raccontava ai colleghi di lavoro di essere malato di tumore. Stando però agli ultimi accertamenti sembra che l’uomo si fosse inventato la malattia per impietosire la compagna e convincerla a tornare con lui. L’uomo soffrirebbe invece di disturbi psicologici e polmonari come ha dichiarato il suo legale. Per questo motivo Bonaiuti aveva ottenuto il permesso per lavorare da casa come dipendente fragile. Bonaiuti aveva fatto credere a Martina di essere allo stadio terminale. L’uomo sapeva che l’avvocatessa di stava frequentando con un altro ragazzo ma non riusciva ad accettare la fine della loro storia. Di qui la macchinazione della menzogna per cercare di attirare a sé nuovamente l’amata.

La drammatica confessione del fratello di Martina: “E’ morta tra le mie braccia”

Il fratello di Martina Scialdoni, l’avvocatessa freddata dall’ex compagno, è stato testimone oculare dell’omicidio. L’uomo era stato chiamato dalla sorella che si era sentita in pericolo. Il fratello ha fornito indizi importanti per ricostruire quanto accaduto: “Quando è uscito dalla macchina, lui la tratteneva per un braccio e io mi sono messo in mezzo cercando di dividerli per portare via Martina. Nel momento in cui sono riuscito a dividerli, lui ha tirato fuori la pistola e ha sparato. È durato una frazione di secondo, ho visto che puntava all’altezza del petto e poi ha sparato. Ero a distanza da lei forse un metro”. Stando al racconto del fratello, Bonaiuti ha sparato con l’intenzione di uccidere la ragazza. Essendo un esperto di armi, Costantino ha mirato al petto della ragazza uccidendola. La ragazza è spirata tra le braccia del fratello. Prima di recarsi all’appuntamento con Costantino Bonaiuti, Martina aveva condiviso la posizione GPS con una sua amica. Un segnale importante che ci fa capire quanto la ragazza si sentisse in pericolo. In passato tra Martina e Bonaiuti erano volate parole grosse ma non c’era mai stata nessuna aggressione: “Solo una volta si era spaventata prché diceva che Costantino era diventato un cane rabbioso”.