L’Agenzia delle Entrate – Riscossione utilizza le cartelle esattoriali come strumento di recupero dei crediti riconducibile a diversi Enti impositore, come ad esempio le INPS, Comuni, Agenzia delle Entrate e così via.

Nella cartella di pagamento viene indicata la somma dovuta all’Ente, la data entro cui regolarizzare la posizione debitoria, gli estremi della notifica, i dati sulla modalità di pagamento. Infine, la facoltà di richiedere la rateizzazione, sospensione o avviare un ricorso.

Cartella esattoriale 2023

Le cartelle esattoriali sono lo strumento utilizzato dalla Riscossione per recuperare le somme dovute e non pagate a diversi enti creditori. Tale procedura parte con l’iscrizione a ruolo delle somme dovute, con l’indicazione dei nomi degli enti debitori e della tipologia del credito.  

L’Ente creditore realizza l’elenco inviandolo alla Riscossione che predispone la cartella di pagamento da notificare al debitore, ovvero avvia le operazioni per la riscossione delle somme dovute.

Il pagamento della cartella esattoriale dovrà avvenire nei modi e tempi indicati nella cartella e, comunque, non oltre 60 giorni dalla notifica della stessa.

Secondo quanto disposto dall’articolo 19 del D.P.R. 602/73, il contribuente può richiedere la rateizzazione della cartella di pagamento per importi fino a 120 mila euro.

Con il pagamento della cartella esattoriale, la Riscossione trasmette il versamento nelle casse degli enti creditori o dello Stato.

La Riscossione avvia le procedure cautelari o esecutive solo in presenza di mancato pagamento, ma anche con una richiesta di rateizzo tardiva.

Sospensione della cartella esattoriale 2023

Nell’ipotesi in cui la cartella esattoriale riguarda il pagamento di tasse, imposte o multe non dovute, è possibile presentare una richiesta all’Agenzia delle Entrate -Riscossione, entro un termine minimo di 60 giorni dalla notifica dell’atto, attivando la richiesta diretta alla sospensione della procedura di riscossione. Richiedendo la verifica e il riscontro dell’atto notificato.

La normativa permette l’applicazione della sospensione della cartella esattoriale ai sensi della Legge n. 228/2012, in presenza di diverse circostanze, tra cui:

  • presenza di un pagamento avvenuto prima della formazione del ruolo;
  • emissione di un provvedimento di sgravio predisposto dall’ente creditore;
  • avvenuta decadenza o prescrizione del debito prima dell’iscrizione a ruolo;
  • se presente una sospensione amministrativa o giudiziale;
  • se presente una sentenza di annullamento di parte o tutto il debito.

L’Agenzia delle Entrate – Riscossione in presenza di una richiesta di sospensione della cartella esattoriale procede all’interruzione dei termini di pagamento e inoltra la richiesta per le opportune verifiche direttamente alla parte interessata, ovvero l’ente creditore che ha emesso il ruolo.

Rottamazione quater 2023: ultimissime

Le cartelle esattoriali notificate nel 2023 non rientrano nella definizione agevolata quater. La legge di Bilancio 2023 ha previsto la Rottamazione quater per i ruoli affidati all’Agenzia delle Entrate Riscossione, se rientrano in un determinato periodo.

Infatti, il contribuente può richiedere l’adesione alla misura agevolativa per il pagamento delle cartelle esattoriali, senza sanzioni, interessi e aggio, per i debiti contenuti nei carichi affidati alla Riscossione nel periodo compreso tra il 1° gennaio 2000 al 30 giugno 2022.

Le cartelle esattoriali che rientrano in questo periodo e non sono oggetto di esclusione, possono essere inserite nella la richiesta per l’accesso alla nuova definizione agevolata quater. La domanda dovrà essere presentata entro la data del 30 aprile 2023, secondo le modalità che fornirà l’Ente.  

Nella modalità di adesione che sarà comunicata dalla Riscossione, sarà possibile indicare la scelta di pagamento, ovvero se richiedere un unico versamento o rateizzare le somme dovute per la Rottamazione quater.

In conclusione, il contribuente che possiede delle cartelle esattoriali affidate alla Riscossione nel periodo dal 2000 al 2022 (se non oggetto di esclusione), può richiedere l’adesione alla misura agevolativa, anche rateizzando l’importo dovuto in cinque anni, con un massimo di 18 rate.