Assunzioni docenti, arriva la richiesta della Cgil sulla riforma dei concorsi, dei crediti formativi universitari (Cfu), delle stabilizzazioni dalle graduatorie provinciali per le supplenze (Gps) e degli idonei al bando del 2020. Inoltre, il sindacato richiede l’assunzione dei docenti precari con almeno 36 mesi di servizio nella scuola. Il nuovo reclutamento dovrà andare incontro alla riforma prevista in ambito scolastico dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) per il quale l’obiettivo è quello di arrivare a 70.000 nuove assunzioni di insegnanti entro il 2024. Ad oggi, il progetto di revisione delle procedure di assunzione prevede i percorsi formativi con 60 crediti (necessari per partecipare ai concorsi scuola), quelli alternativi da 30 crediti necessari per le selezioni e altrettanti da conseguire una volta superato il concorso, e la nuova riserva del 30% per i posti ai concorsi da destinare ai docenti che hanno già svolto 36 mesi di servizio nella scuola. Ma mancano i decreti attuativi che avrebbero dovuto essere adottati entro il 31 luglio 2022 e su questo il Segretario delle Cgil, Francesco Sinopoli, chiede di abbreviare i tempi.

Assunzioni docenti, la riforma chiesta dalla Cgil su concorsi, Cfu, graduatorie e idonei 2020

Nella richiesta della Cgil si legge che per arrivare all’obiettivo delle assunzioni di docenti nella scuola fissato dal Pnrr è necessario far partire, il prima possibile, i corsi abilitanti. Ovvero, le università dovrebbero essere messe nelle condizioni di poter svolgere i corsi per l’ottenimento dei Cfu dei candidati ai concorsi per l’insegnamento. Sono necessari 60 crediti formativi da conseguire già durante il corso di studi universitario, mentre corsi da 30 crediti sono rivolti agli insegnanti che hanno già l’abilitazione in una classe di concorso o per un altro grado e per gli insegnanti specializzati assunti su sostegno, privi tuttavia dell’abilitazione alla disciplina. Inoltre, secondo la Cgil, i corsi di abilitazione conseguiti all’estero stanno producendo delle distorsioni nel processo di reclutamento dei docenti, ragione per la quale l’avvio dei corsi in Italia è ancor di più necessario, anche in vista di realizzare le assunzioni richieste entro il 31 dicembre 2024. Le richieste del sindacato includono anche le stabilizzazioni dei docenti specializzati sul sostegno: in particolare, negli ultimi due anni scolastici, la prima fascia delle graduatorie provinciali per le supplenze (Gps) ha permesso a 24mila insegnanti di entrare di ruolo. Il buon andamento delle assunzioni sul sostegno indicherebbe, dunque, di continuare su questo canale anche per i circa 9.000 posti che si renderanno utili nell’anno scolastico 2023/2024.

Insegnanti precari della scuola, stabilizzazione 2023-2024

C’è poi la questione degli aspiranti docenti risultati idonei al concorso scolastico del 2020. La stabilizzazione degli idonei rappresenterebbe un bacino essenziale per arrivare al numero delle 70.000 assunzioni da raggiungere entro la fine del prossimo anno. Da questo punto di vista, la Cgil chiede che possa essere individuata la soluzione migliore per far rientrare i candidati che hanno già superato l’articolata procedura concorsuale. Procedure simili sono richieste anche per gli insegnanti precari che hanno già svolto 36 mesi di servizio nella scuola e che hanno partecipato all concorso straordinario-bis. Numeri alla mano, sono circa 20.000 quelli che sono rimasti fuori dalle stabilizzazioni oltre ad altre migliaia che non hanno partecipato al concorso, pur avendo già maturato i 3 anni di servizio da supplenti. Per tutto questo organico, la Cgil chiede che vengano individuate delle soluzioni concrete per l’accesso alla formazione abilitante, affinché anche i precari storici possano arrivare alla stabilizzazione e, dunque, al ruolo.