Annunciato il nuovo accordo Whirlpool-Arcelik che arriva a distanza di otto anni dal primo matrimonio con Indesit avvenuto nel 2014 per il mercato europeo degli elettrodomestici.

Terminata la revisione strategica del suo business nell’area Emea (Europa, Africa e medio Oriente), i vertici della multinazionale americana hanno infatti fatto sapere di aver raggiunto un accordo per conferire il business europeo per i grandi elettrodomestici all’interno di una nuova società formata insieme ai turchi della Arcelik.

Accordo Whirlpool-Arcelik: il 25% alla multinazionale statunitense

L’accordo prevede che Whirlpool con il proprio business europeo di grandi elettrodomestici e Arcelik con le proprie attività di elettrodomestici, elettronica di consumo, climatizzazione e piccoli elettrodomestici, contribuiranno alla creazione di una nuova realtà aziendale di cui Whirlpool deterrà il 25% e Arcelik il 75%.

Whirlpool, separatamente, ha raggiunto un accordo di principio per la vendita e il trasferimento delle proprie attività in Medio Oriente e Africa ad Arcelik, mentre continuerà dunque a detenere la proprietà delle attività inerenti al business Emea di piccoli elettrodomestici KitchenAid.

Il fatturato previsto della nuova entità sarà di oltre 6 miliardi di euro e sarà ben posizionata per offrire valore ai consumatori attraverso marchi attraenti, una produzione sostenibile, l’innovazione di prodotto e servizi per i consumatori. Si prevede inoltre che le attività combinate genereranno sinergie di costi per oltre 200 milioni di euro.

Nasce così tra Whirlpool e Arcelik una nuova joint venture europea che gestirà complessivamente 11 siti industriali e oltre 20mila dipendenti in tutta Europa e Gran Bretagna, la nuova entità confluirà in tutti i 9 siti europei di Whirlpool, di cui i 4 italiani, e i 2 di Arcelik in Romania.

Saranno possibili anche dei tagli di costi tra cui rientreranno quelli del personale, come spesso è avvenuto nelle megafusioni tra gruppi industriali.

Ai tempi della fusione tra Whirlpool e  Indesit, un matrimonio da 16 miliardi di euro, le sovrapposizioni rispetto al personale furono tante e a tutti i livelli.

Marc Bitzer, presidente e amministratore delegato di Whirlpool Corporation ha affermato:

“L’annuncio di oggi segna un’altra importante e decisiva pietra miliare nella trasformazione del nostro  portafoglio, questo ci consente di partecipare ad una significativa creazione di valore con il riposizionamento del business  e le sinergie di costo  attraverso la nostra  partecipazione di minoranza”.

La transazione dovrebbe perfezionarsi entro la seconda metà del 2023 ed è soggetta all’ottenimento delle approvazioni normative e altre consuete condizioni di chiusura.

Trentotto anni di produzione in Italia

Si chiude così, perlomeno in parte, un’avventura italiana che per il gruppo americano di elettrodomestici era cominciata nel 1985 con il rilevamento della Aspera dal Gruppo Fiat, ditta produttrice di compressori per la refrigerazione e il condizionamento d’aria, fornitrice della stessa Whirlpool e con sede a Chieri, in provincia di Torino.

L’ultima attività di espansione nel nostro Paese è datata 2014, proprio con il rilevamento della multinazionale italiana Indesit Company, e dunque l’acquisizione di marchi e stabilimenti del gruppo Indesit e Hotpoint. Soltanto un anno dopo, in realtà, in Europa e Medio Oriente erano iniziate alcune operazioni di dismissione, con la vendita proprio alla Arcelik di alcuni stabilimenti.

Nel tardo pomeriggio di ieri, Lunedì 16 Gennaio, era stato diffuso anche un comunicato a firma dei sindacati  Fim, Fiom e Uil, in cui si annunciava un incontro sul futuro di Whirlpool Emea per il 3 Febbraio.

“In quell’occasione, dicono i sindacati dei metalmeccanici, ribadiremo che il mantenimento occupazionale e industriale in Italia, qualunque siano le ricadute della decisione del board americano, è per noi la priorità per affrontare il confronto sulla scelta della multinazionale. A tal riguardo chiederemo di affrontare i termini della comunicazione anche sul tavolo del Ministero delle Imprese e del Made in Italy”.