Mentre noi discutiamo, il mondo arma l’Ucraina. E Mosca minaccia. Il conflitto a est infatti si inizia a colorare di alleanze. Molte a sostegno di Kyiv, una per ora quella certa di Mosca.

L’Italia darà armi all’Ucraina: pronta l’antiaerea

Andando con ordine, il nostro Paese ha deciso la scorsa settimana di fornire nuovi sistemi missilistici Samp/T a difesa dell’Ucraina. Strumenti che, però, secondo media di settore, saranno dislocate non sul territorio di Kyiv bensì in Slovacchia per cercare di dare fiato e la manutenzione necessaria alle batterie missilistiche Patriot di produzione statunitense. Tuttavia le forniture non sono ancora partite. Un problema tecnico, come conferma il ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajani: “Ci sono problemi tecnici perché è un sistema misto italo-francese” dice la Farnesina, che poi prosegue

L’Italia è “determinata a difendere l’indipendenza ucraina perché è difficile raggiungere la pace senza l’indipendenza”. “Continuiamo a sostenere l’Ucraina dal punto di vista economico, stiamo fornendo tonnellate di materiale elettrico per permettere ai tecnici ucraini di risistemare la rete elettrica colpita dai missili russi e sosteniamo con convinzione l’Ucraina”.

Niente armi all’Ucraina, si inviano direttamente i tank

E se i missili italiani sono stati approvati anche dal Parlamento, mentre Nato e Unione europea hanno firmato un nuovo accordo di cooperazione, (il terzo in sei anni) c’è chi con la fornitura bellica è molto più avanti di noi. A cominciare dalla Francia, che ha già dispiegato in territorio ucraino dei veicoli leggeri. La Polonia promette anche di più. Il presidente Andrej Duda, nel corso dell’ultima visita in Ucraina ha promesso addirittura dei carrarmati Leopard, di fabbricazione tedesca, su cui però Berlino avrebbe espresso delle perplessità. Più agevole il percorso per il Regno Unito. Il premier Rishi Sunak infatti ha confermato l’invio dei carrarmati Challenger 2. A Kyiv ne dovrebbero arrivare ben 14. Non solo, perché Londra consegnerà diversi elicotteri Apache armati di missili Hellfire all’Ucraina.

La Russia, fra defezioni e minacce

Nel frattempo, mentre continuano le defezioni nell’esercito russo, con un ex comandante del gruppo mercenario russo Wagner, che avrebbe chiesto asilo politico in Norvegia e si è offerto di testimoniare contro il suo fondatore, l’oligarca Yevgeni Prigozhin, la Russia minaccia e critica. Il presidente Vladimir Putin infatti, in una telefonata con l’omologo turco Recep Erdogan, ha “sottolineato la strategia distruttiva del regime di Kiev, che ha optato per un’intensificazione delle ostilità con il sostegno dei suoi protettori occidentali, che stanno aumentando le forniture di armi e attrezzature militari”. Russia che risponde con delle esercitazioni congiunte con la Bielorussia, riportando lo spettro di un coinvolgimento di Minsk, unico vero alleato del Cremlino, all’interno del conflitto.

L’UE pensa a una nuova Norimberga

Infine, dopo l’attacco su Dnipro, che avrebbe ucciso almeno 40 persone e due bambini, l’Ue accusa Mosca di crimini di guerra. L’idea, presentata dalla Germania, è quella di un tribunale speciale per perseguire i leader russi dopo l’invasione dello scorso febbraio.