Omicidio Paolo Stasi ultime notizie. Iniziano a delinearsi conferme e indagini più chiare sul caso dell’omicidio del 19enne ucciso davanti casa lo scorso Novembre in via Occhi Bianchi, a Francavilla Fontana, (in provincia di Brindisi). Sono state ritrovate tracce di droga in borsa vicino al corpo della vittima e materiale per confezionare le dosi. La pista che ha fatto pensare ad un delitto con movente inerente al mondo dello spaccio diventa sempre più attendibile.

Omicidio Paolo Stasi ultime notizie: le conferme sulla droga

Non si sapeva molto sul contenuto della borsa posta sotto sequestro, quando è stato ritrovato il corpo della vittima. Paolo Stasi è stato al telefono per circa venti secondi con un interlocutore misterioso, poco prima che avvenisse il delitto. Tutti gli indizi riportavano ad un possibile spacciatore: utenza telefonica intestata ad un nome straniero totalmente estraneo a quanto accaduto è il più evidente.

Le deduzioni diventano prove, le prove hanno tutte le possibilità di verificarsi con delle conferme. Tra le ipotesi costruite dal personale investigativo, la più attinente sembra quella secondo cui il movente dell’omicidio sarebbe da ritrovare in un regolamento di conti per spaccio. Potrebbe trattarsi di una somma non pagata, uno scivolone da parte della vittima, un errore non perdonato che culmina con la morte.

Emerge una verità determinante. Il contenuto della famosa borsa ritrovata dai carabinieri poco distante dal corpo di Paolo stasi adesso trova dati e conferme effettive: conteneva materiale per confezionamento di sostanze stupefacenti e tracce di droga.

Omicidio Paolo Stasi: le notizie sull’indagato

Negli scorsi giorni si è scoperto che il 18enne (il giorno del delitto ancora 17enne) indagato per l’omicidio della giovane vittima era il suo fornitore di sostanze stupefacenti. Lo faceva “da oltre un anno” e “con cadenza pressoché quotidiana”. La droga era “custodita e confezionata a casa Stasi, evidentemente in vista della cessione a terzi”.

L’indagato è stato condotto a Brindisi per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti da quando è diventato ufficialmente maggiorenne.

Gli aggiornamenti sull’indagine erano custoditi all’interno dell’ordinanza con la quale il Tribunale del Riesame di Brindisi ha dato conferma riguardo il sequestro di 8.960 euro all’indagato.

Pare che la somma sia il frutto dello spaccio di droga. Insieme a questa, quello di una pistola scacciacani a gas su cui la pubblica accusa ha disposto una perizia balistica. Inoltre, si legge dagli atti, che il giovane sotto indagine ha consegnato stupefacenti con continuità a diverse persone. Risulta: “nella specie a D’Errico Annunziata”, di età 52 anni, ovvero proprio alla madre di Paolo Stasi. In seguito si specifica infatti:

“nonché al figlio di quest’ultima”.

La madre della vittima

A dare la svolta decisiva delle indagini è stata proprio sua madre, secondo gli aggiornamenti più recenti relativi al caso. L’omicidio di Paolo Stasi è un giallo di cui adesso vediamo le prime soluzioni. Il 19enne è stato ucciso davanti casa di via Occhi Bianchi, a Francavilla Fontana, (in provincia di Brindisi) lo scorso 9 novembre. Un vero e proprio agguato spaventoso.

Quanto emerso sugli stupefacenti è “emerso dal contenuto del verbale di sommarie informazioni rese al pubblico ministero da Annunziata D’Errico”, madre della vittima.

Il Riesame scrive che l’associazione ad un possibile reato di spaccio di droga con accusa nei confronti dell’indagato è sostenuta da prove che riguardano le conversazioni tra madre e figlio: D’ Errico Annunziata e la vittima, Paolo.
Nello specifico dal “contenuto dei messaggi intercorsi tra D’Errico Annunziata e suo figlio Stasi Paolo nel periodo immediatamente antecedente l’omicidio di quest’ultimo”, da quanto ha dichiarato D’Errico “che ha individuato” proprio nell’indagato il fornitore a partire dai “continui e ripetuti contatti tra l’utenza” dell’indagato e “quella di Paolo Stasi nel periodo immediatamente antecedente l’omicidio di quest’ultimo”.