Assunzioni Pa, in arrivo nuovi bandi e concorsi per 2200 posti al fine di potenziare l’utilizzo dei fondi Ue e rendere più efficaci le politiche di Coesione. L’obiettivo è quello di migliorare la capacità di spesa, in termini di progetti presentati, approvati ed eseguiti, da parte delle amministrazioni pubbliche, centrali e locali. Ragione per la quale dovrebbe essere perfezionata anche l’istituzione di una scuola di formazione dedicata all’utilizzo delle risorse provenienti da Bruxelles per centrare gli obiettivi di spesa, alla quale saranno interessati, in particolare, gli amministratori, i professionisti e i giovani laureati. Le opportunità derivano dalle risorse stanziate per la politica di Coesione da qui al 2029: in particolare, degli oltre 40 miliardi di euro stanziati per finanziare il Fondo di sviluppo regionale (Fesr) e il Fondo sociale europeo plus (Fse+) – più i 30 miliardi di cofinanziamento nazionale – 1,2 miliardi dovranno essere investiti sul capitale umano, ovvero sulle figure che la Pubblica amministrazione dovrà assumere mediante concorsi e conferimento di incarichi.

Assunzioni Pa concorsi, ecco dove sono previsti e quanti posti verranno messi a bando

Le nuove assunzioni nella Pubblica amministrazione si rendono necessarie per portare avanti il programma nazionale “Capacità per la Coesione” da parte della Commissione europea, approvato nella giornata del 12 gennaio 2023. In particolare, il nuovo periodo di programmazione prevede che vengano finanziati più di 50 programmi operativi (Po) entro il 2029 spendendo risorse stanziate dalla Commissione europea per 40 miliardi di euro, da destinare in particolare alle politiche regionali del Fesr e del Fse+, più le altre risorse che lo Stato italiano dovrà mettere a disposizione nei prossimi anni a titolo di cofinanziamento. A fronte dei piani che dovranno essere portati a termine sulla Coesione territoriale, sociale ed economica, la Pubblica amministrazione ha individuato risorse per le nuove assunzioni pari a 1,267 miliardi di euro, fondi che dovranno essere investiti soprattutto per rinforzare gli organici delle amministrazioni locali delle regioni del Sud Italia (Sardegna, Sicilia, Calabria, Puglia, Campania, Basilicata e Molise). Nello specifico, i 2.200 posti da mettere a bando dovranno rinforzare le strutture territoriali, gli enti locali, le strutture di formazione, la governance dei fondi indiretti e garantire supporto ai Piani di rigenerazione amministrativa (Priga).

Pubblica amministrazione, quali proposte di lavoro sono in arrivo dal portale InPa?

Le assunzioni Pa si rendono necessarie soprattutto in vista dei nuovi target fissati dalla Commissione europea in fatto di raggiungimento degli obiettivi del periodo di programmazione dei prossimi anni. Infatti, nel 2027 dovrà essere raggiunto l’obiettivo di incrementare la spesa dei fondi indiretti e strutturali di 20 punti rispetto alle performance registrate nel 2020 che era del 40%. Ulteriori target riguardano il numero dei progetti presentati e realizzati nell’ambito di ciascun programma di spesa rispetto a quelli finanziati nel complesso, sempre con un raffronto dei risultati che si otterranno nel settennato 2021-2027 rispetto a quello precedente del 2014-2027. Target e obiettivi, pertanto, richiederanno nuove assunzioni nell’ambito della progettazione europea, soprattutto nelle amministrazioni pubbliche locali, carenti di personale che abbia le giuste competenze per arrivare a risultati di questo livello. Si procederà migliorando i meccanismi di assunzioni tramite concorsi e proposte di incarico già previsti dal portale InPa, voluto dall’ex ministro della Funzione Pubblica, Renato Brunetta. Ma si cercherà di rendere il posto pubblico anche più appetibile, dando continuità e stabilizzazione una volta terminato il periodo di programmazione. Per questo motivo, il ministro per gli Affari europei, il Sud, le Politiche di Coesione e il Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), Raffaele Fitto, ha previsto che circa 50 delle nuove assunzioni andranno a prendere servizio presso il Dipartimento per la Coesione che, adesso, si avvale di un organico di una quarantina di professionisti. Dallo stesso ministro arriva anche l’istituzione di una scuola di formazione indirizzata alle politiche di Coesione per formare e aggiornare neo-laureati, amministratori e professionisti.