Ultimi aggiornamenti dalla guerra in Ucraina, dove si è giunti al giorno 322 del conflitto: mentre Mosca annuncia la conquista della città di Soledar da parte delle truppe russe, da Kiev arrivano nuove smentite. Prosegue dunque la querelle tra le due forze in campo nel conflitto, dopo che ieri, giovedì 12 gennaio, Mosca aveva assicurato di aver raggiunto il controllo della città nell’Ucraina orientale.

Oggi il portavoce del ministero della Difesa russo Igor Konashenkov ha rincarato la dose: citato dall’agenzia Tass, ha annunciato la “liberazione della città” da parte delle truppe russe.

La sera del 12 gennaio è stata completata la liberazione della città di Soledar, importante per il proseguimento delle operazioni offensive di successo nella direzione di Donetsk. La conquista di Soledar consente di interrompere le rotte di rifornimento delle truppe ucraine ad Artemovsk, situata a Sud-Ovest, e quindi di bloccare e circondare le unità delle forze armate ucraine che vi sono rimaste.

A smentire categoricamente il portavoce del ministero, che assicura dunque il controllo russo sulla zona a partire da ieri sera, ci ha pensato Serhiy Cherevaty, portavoce del gruppo orientale delle forze armate ucraine. All’agenzia ucraina Rbc-Ucraina, Cherevaty ha assicurato che “i combattimenti sono in corso in città” nonostante le condizioni siano “difficili”.

Le dichiarazioni del ministero della Difesa della Federazione Russa sulla cattura della città non corrispondono alla realtà. Le battaglie sono in corso, le forze armate ucraine stanno mantenendo la situazione sotto controllo pur in condizioni difficili.

Nel frattempo, una troupe della Cnn stanziata vicino Soledar, in Ucraina, ha riferito di un ritiro organizzato delle truppe ucraine.

La troupe posizionata a circa 2,5 miglia dalla città sta assistendo a quello che sembra essere un ritiro abbastanza organizzato. Non c’è alcun senso di panico tra le truppe ucraine.

Guerra, si avvicina il summit tra Ue e Ucraina: pronte nuove sanzioni alla Russia

Mentre la guerra si fa sempre più aspra, le parti in causa continuano a lavorare per prepararsi al vertice tra Unione Europea e Ucraina, in programma il prossimo 3 febbraio.

Un incontro che avrà luogo poche settimane prima dell’anniversario dello scoppio del conflitto: si parlerà del decimo pacchetto di sanzioni Ue contro la Russia. L’elenco di banche e media russi, oltre che di individui ed entità, colpiti dalle misure restrittive verrà certamente allungato. All’ordine del giorno anche i nuovi sostegni militari all’Ucraina e le nuove sanzioni alla Bielorussia, come annunciato nei giorni scorsi dalla presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen.

Troppi rifugiati ucraini: l’Estonia chiede aiuto alla Finlandia

Ridurre la pressione migratoria nel Paese: per questo le autorità estoni hanno esortato formalmente i rifugiati ucraini a trasferirsi in Finlandia, non potendo più gestire l’imponente flusso di cittadini ucraini. Lo ha dichiarato il ministro dell’Interno dell’Estonia, Lauri Laanemets.

Abbiamo chiesto aiuto ai vicini del nord. Ora molti rifugiati potranno presentare domanda di protezione temporanea. L’aiuto della Finlandia è indispensabile perché i rifugiati, e i residenti estoni, non abbiano a soffrire a causa della scarsa qualità dei servizi di base, quali sanità ed istruzione.

Per gli ucraini, ha aggiunto Laanemets, si tratta “di un’opportunità”, pur sottolineando che chi desidera restare in Estonia perché ha parenti nel Paese potrà farlo. Secondo le stime del ministero dell’Interno estone, degli oltre 100mila rifugiati ucraini 66mila hanno espresso il desiderio di restare, mentre 42mila hanno fatto richiesta di protezione temporanea.