È stato un weekend calcistico amaro: scontri tra tifosi hanno caratterizzato il turno appena conclusosi. È successo sulla A1 tra romanisti e napoletani ed in romagna tra cesenati e riminesi. Un doppio episodio che riporta in auge il tema del divieto di trasferte e, in generale, sulle politiche volte a disinnescare episodi che poco hanno a che fare con i valori dello sport. Sono circa 180 – un’ottantina di napoletani e un centinaio di romanisti – i tifosi identificati dalla polizia dopo gli scontri di ieri in autostrada. La loro posizione è al vaglio per accertarne eventuali responsabilità. Non sono mancati, nelle ultime ore, apelli e prese di posizione. Il pugno duro è stato caldeggiato anche dal segretarion del sindacato di Polizia Coisp Domenico Pianese:

Chiediamo al ministro dell’Interno Piantedosi di valutare la sospensione delle trasferte fino alla fine del campionato per le tifoserie che si macchiano di episodi di violenza per coloro che saranno identificati quali autori degli scontri di ieri, auspichiamo l’applicazione del Daspo a vita. Di fronte a vicende del genere, infatti, l’unica via da applicare è quella dell’assoluta severità.

Il pressing della politica

A fare pressing è anche la politica. Specialmente quella di opposizione. Il Movimento 5 stelle, ad esempio, ha chiesto una informativa urgente del ministro dell’Interno sugli scontri tra i tifosi del Napoli e della Roma avvenuti sull’A1 nei pressi di Arezzo. Alfonso Colucci, intervenendo nell’Aula della Camera, ha chiesto l’intervento del rappresentante del governo per sapere:

Perché non siano state assunte le necessarie misure per prevenire che un fatto così grave potesse verificarsi e quali misure urgenti il governo e il ministro intendano adottare per evitare che altri episodi simili, che contraddicono alla base il concetto di sport, possano replicarsi in futuro.

Si fa sentire anche l’alleanza Verdi e Sinistra Italiana. Le parole del deputato Francesco Borrelli:

È davvero incredibile che il Governo Meloni abbia ritenuto prioritario un decreto contro i rave party senza prendere invece nessun provvedimento contro gli ultras del calcio.

La maggioranza non si esime

La maggioranza di centrodestra non si esime ma anzi, attraverso alcuni esponenti di punta, manifesta la volontà di esercitare una stretta contro quei tifosi che si lanciano in scontri. Chi andare fino in fondo è Maurizio Gasparri di Forza Italia. Le parole del Vicepresidente del Senato:

Per quanto riguarda gli scontri avvenuti ieri tra tifosi della Roma e del Napoli, quello che mi ha colpito di più è stato il contrasto di questa assurda vicenda con quello di un evento calcistico particolare dove lo stadio si è trasformato in un momento di riflessione sui valori della vita e sul ricordo di due personaggi importanti del mondo calcistico: Vialli e Mihajlovic. Chi ha creato scompiglio, non ha capito niente della vita. Oggi – ha proseguito – presenterò un’interrogazione su questo accaduto perché la violenza va stroncata in maniera esemplare e queste persone vanno arrestate. È stata varata la normativa contro la violenza negli stadi che permette l’arresto in flagranza di reato quindi le forze dell’ordine la mettano in pratica quando serve.

Piantedosi sugli scontri tra tifosi: “Divieto trasferte? Si può fare”

Il governo pare recepire il sentiment e, sollecitato da più parti, interviene per mezzo delle parole del Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi. È lui stesso ad aprire alla possibilità di un divieto di trasferte per costoro. Le sue parole:

Vietare le trasferte ai tifosi? L’attuale quadro normativo consente di adottare dei provvedimenti restrittivi e io stesso, in qualità di prefetto, ho preso decisioni analoghe. Nei prossimi giorni ci sarà un incontro con la Lega calcio e gli organi di polizia. Darò istruzioni affinché si adottino provvedimenti improntati a criteri di massima precauzione. Non so se giuridicamente si può parlare di Daspo a vita – aggiunge Piantedosi- ma di sicuro posso assicurarvi che l’attuale sistema di norme consente di adottare provvedimenti adeguati.