Formazione finanziata 2023, già partiti alcuni dei bandi previsti per l’aggiornamento dei professionisti e, soprattutto, dei dipendenti. In tutto, il governo ha stanziato fondi per 6,5 milioni di euro che i lavoratori potranno sfruttare per accrescere le proprie competenze personali mediante l’adesione a Fondoprofessioni. Per sfruttare le possibilità di aggiornamento è necessario destinare lo 0,30% dei contributi alla formazione (operazione possibile in qualsiasi momento) e optare per Fondoprofessione quale ente accreditato alla formazione. Per i professionisti, quali avvocati, commercialisti, datori di lavoro e notai, sono a disposizione delle linee dedicate incluse nella misura chiamata “bando Pluriaziendale”. I professionisti, inoltre, possono partecipare alle attività di formazione in qualità di uditori, senza dover finanziare il proprio aggiornamento. Le richieste per l’adesione dei corsi a catalogo di Frondoprofessioni sono partite proprio dalla giornata di oggi, 9 gennaio.

Formazione finanziata 2023 bandi in partenza da oggi, 9 gennaio

Sono in tutto 6 i bandi di formazione finanziata per l’aggiornamento professionale di professionisti e dipendenti per alcuni dei quali si può aderire da oggi o dai prossimi giorni. L’avviso che si apre oggi e rimane a disposizione fino all’esaurimento dei fondi è quello della scelta dei corsi a catalogo di Fondoprofessioni. Per questo bando il governo ha stanziato 1,6 milioni di euro. Per gli studi che volessero aderire è possibile fare richiesta del corso di proprio interesse e, dopo poco tempo, avviare la formazione. Il contributo statale copre fino all’80% del costo di partecipazione al corso. Risulta già attivo, invece, l’avviso numero 2 che consente di partecipare alla formazione purché, entro la fine del 2022, lo studio interessato avesse provveduto ad attivare riduzioni dell’orario di lavoro in proporzione alle ore da destinare alla formazione. Si chiama “Fondo nuove competenze” e riguarda maggiormente le aziende con fondi a disposizione che ammontano a 250mila euro. Più dedicato agli studi professionali risulta essere il bando, già in vigore nello scorso anno, che consente di attivare la formazione dei dipendenti del proprio studio (anche di uno solo) nelle discipline che sceglie il professionista. Si può sfruttare l’opportunità di questo avviso, ad esempio, per specifici corsi riguardanti l’utilizzo di un software in dotazione dello studio. In tal senso, il corso è indirizzato proprio a coprire specifiche esigenze formative dello studio professionale.

Aggiornamento dedicato dei professionisti come commercialisti, consulenti del lavoro, notai e avvocati

Il 27 gennaio si aprirà l’avviso numero 6 con fondi stanziati pari a 500mila euro e contributo per la formazione che può arrivare a 4.000 euro. Gli studi professionali potranno fare richiesta di una quota delle risorse, pari a 150.000 euro, per i dipendenti che si trovino nella situazione di integrazione salariale. Per i professionisti, poi, ci sono le possibilità offerte dal bando “Pluriaziendale”, corsi di aggiornamento nei quali i datori di lavoro possono partecipare in qualità di auditori. Si tratta di quattro linee di formazione destinate, rispettivamente, ad avvocati, commercialisti, consulenti del lavoro e notai per i corsi di aggiornamento del settore nel quale opera lo studio. Tra le nuove competenze, molto richieste anche nello scorso anno nel quale il fondo è stato utilizzato per il 70% delle risorse stanziate, ci sono argomenti come la crisi d’impresa, i criteri Esg e il controllo di gestione. Per il 2023 il governo ha destinato a questo specifico bando 500.000 euro per commercialisti e consulenti del lavoro e 200.000 per notai e avvocati, per i quali l’argomento di formazione più gettonato è il processo telematico. Ci sono, poi, altri 100.000 euro stanziati per l’area tecnica, ma è necessario formare raggruppamenti di settore o coinvolgere le associazioni di categoria.