Omicidio suicidio Genova: una guardia giurata ha ucciso la fidanzata e poi si è tolto la vita. È quanto accaduto martedì 3 gennaio scorso nel capoluogo ligure, dove Andrea Incorvaia, di 32 anni, avrebbe sparato alla ragazza, Giulia Donato, 23enne, mentre dormiva, prima di uccidersi a sua volta. L’uomo è stato ritrovato con l’arma, la sua pistola di servizio, ancora in pugno, nella camera da letto. Non è il primo caso di omicidio-suicidio in Italia nelle ultime settimane.

Omicidio suicidio Genova: guardia giurata uccide la fidanzata e poi si toglie la vita con la pistola d’ordinanza

È successo in un’abitazione di via Anfossi, nel quartiere Pontedecimo del capoluogo ligure: Andrea Incorvaia, guardia giurata di 32 anni, ha sparato alla sua fidanzata, la 23enne Giulia Donato, prima di togliersi la vita a sua volta. I corpi dei due ragazzi, secondo quanto si apprende, sarebbero stati ritrovati dalla sorella dell’uomo, preoccupata di non avere notizie del fratello dalla sera prima. Una volta arrivata nell’abitazione, la donna avrebbe trovato i due corpi: Giulia giaceva nel letto, dove probabilmente è stata uccisa nel sonno; accanto a lei, nella stessa stanza, c’era il cadavere di Andrea, con l’arma del delitto, la sua pistola di servizio, ancora in pugno.

Dopo il ritrovamento, la donna avrebbe quindi allertato le forze dell’ordine, giunte immediatamente sul posto insieme ai sanitari del 118, che non hanno potuto far altro che constatarne il decesso. Agli investigatori della squadra mobile di Genova ha spiegato che i due si stavano lasciando e che negli ultimi tempi le liti tra loro erano diventate frequenti. Giulia frequentava Andrea da circa un anno ma, secondo quanto riferito dalle sue amiche dopo l’omicidio, quella relazione l’aveva cambiata, allontanandola dagli altri, probabilmente a causa della forte gelosia di Andrea. Al momento non risultano precedenti per denunce o segnalazioni di maltrattamenti. Sarà l’esame autoptico disposto sui corpi a dirci di più.

Omicidio suicidio Modena: imprenditore 77enne spara a un muratore 48enne e poi si uccide

Poche settimane fa, anche nel Modenese, un altro caso di omicidio-suicidio. Era il 22 dicembre quando, all’interno di una villetta di via Belvedere a Serramazzoni, due uomini erano stati trovati morti. La scoperta, avvenuta nell’abitazione del 77enne Claudio Belloi, noto commerciante di pellami della zona, aveva subito fatto pensare che uno dei due avesse ucciso l’altro, prima di togliersi la vita. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti nel corso delle indagini, sembra che sia stato lo stesso Belloi a sparare all’altro uomo, il 48enne, muratore di professione, Francesco Bordone, al piano superiore dell’abitazione, prima di scendere al piano inferiore e puntare l’arma contro di sé.

Non è chiaro quale sia stato il movente, ma sembra che i due fossero amici e si frequentassero spesso: il più giovane viveva in affitto in un immobile di proprietà del più anziano e, dopo aver eseguito dei lavori di muratura per Belloi, aveva iniziato ad aiutarlo anche con delle faccende domestiche. A dare l’allarme sarebbero stati alcuni colleghi dell’imprenditore, che la mattina del ritrovamento avrebbe dovuto aprire il suo banco in un mercato ambulante e invece non si era presentato: secondo i conoscenti, era una persona troppo precisa per non avvisare. Così era scattato l’allarme.

Gli inquirenti sono ora al lavoro per cercare di ricostruire quanto accaduto all’interno della villetta: si indaga, in particolare, sui precedenti penali di Bordone: l’uomo, residente a Bologna, era salito alla ribalta delle cronache nel 2017, quando si era reso protagonista di alcune rapine a Rimini, spesso a volto mascherato, tra cui un colpo in una gioielleria. Nel 2018 era stato condannato a 5 anni di carcere. Sembra che tra i due, comunque, non vi fossero dissidi. Ma se dovesse essere validata l’ipotesi di un omicidio-suicidio, dal punto di vista giudiziario il caso sarebbe automaticamente chiuso.