I Carabinieri di Torre Annunziata, in provincia di Napoli, hanno sgominato un giro d’affari legato alla camorra del valore di 220mila euro: il reato è di riscossione indebita del reddito di cittadinanza per quasi due anni. L’operazione è scattata alle prime luci dell’alba, su mandato del Tribunale di Napoli con l’assenso della Procura della Repubblica. 20 persone sono ora indagate.

Coinvolti i comuni della provincia partenopea, dall’area vesuviana fino alla stabiese. Secondo le indagini i soggetti posti sotto indagine sarebbero connessi ai clan “D’Alessandro”, “De Luca Bossa-Minichini”, “IV Sistema”, “Batti” e “Di Gioia-Papale”.

Reddito di cittadinanza illecito ai clan della camorra, 20 indagati

Nuovo caso di riscossione indebita del reddito di cittadinanza, i cui percettori hanno legami stretti con la camorra campana. Da marzo 2019 a settembre 2021 avrebbero sottratto allo Stato più di 200mila euro: per tutti loro è scattata l’accusa di truffa aggravata, indebito conseguimento di finanziamenti pubblici e omessa comunicazione delle variazioni di informazioni.

Recuperando i moduli incriminati, gli inquirenti hanno potuto accertare la totale omissione di dati chiave, nello specifico quelli legati al contesto giudiziario dei referenti o di loro familiari: nessuna traccia di misure cautelari o, in un caso, di condanne pendenti.

Ingente il sequestro da parte delle autorità: sottratti ai clan una dozzina di carte Postamat, una serie di appartamenti, quote societarie, macchine, rapporti finanziari di dubbia provenienza, contanti e gioielli.

Tommaso Foti, deputato di Fratelli d’Italia, parla di “ennesima beffa targata reddito di cittadinanza ai danni dello Stato“, rivendicando la decisione di aver rivisto e successivamente abrogato la misura a partire dal 2024. L’obiettivo del governo rimane quello “di tutelare i cittadini realmente bisognosi, mentre per gli altri è finita la pacchia“.

Il viceministro al Lavoro e alle Politiche sociali Maria Teresa Bellucci commenta l’accaduto sottolineando che “simili azioni spingono ad accelerare sulla riforma del reddito di cittadinanza, per evitare umiliazioni nei confronti di cittadini onesti“.