Carceri a Capodanno. Sono 700 i detenuti in regime di semilibertà che torneranno in cella da domani alla scadenza del permesso che a causa dell’emergenza Covid gli consentiva da due anni e mezzo di scontare la pena con misure alternative. E’ l’allarme lanciato dal deputato di Azione-Italia Viva Mauro Del Barba, che ora si appella al ministro della Giustizia Nordio: “Per loro la mezzanotte non rappresenta il momento a cui affidare le proprie speranze per il futuro, ma al contrario il ritorno in carcere, la fine del periodo inaugurato con il Covid in cui, al regime di semilibertà, si accompagnava la facoltà di dormire presso la propria abitazione, sperimentando in tal modo, come dimostra l’esperienza compiuta, una progressiva responsabilizzazione e il ritorno alla normalità”.

Carceri, a Capodanno scadono le licenze straordinarie

Nessuna proroga alle licenze straordinarie concesse in pandemia. Non ve n’è traccia negli ultimi provvedimenti presi dal governo e approvati dal Parlamento, nonostante le molte richieste. Così dalla mezzanotte di oggi 700 detenuti dovranno fare ritorno in cella. Tra loro molti ergastolani o condannati a lunghe pene, che però erano in regime di semilibertà. Si tratta di una misura alternativa per la quale il condannato definitivo può trascorrere parte della sua giornata fuori dall’istituto penitenziario per lavorare o studiare. E’ concessa però solo dopo aver già scontato in cella almeno 20 anni se ergastolano, o due terzi della pena negli altri reati e prevede il rientro la sera. All’inizio della pandemia da Covid però, per evitare il sovra affollamento delle celle e la diffusione del virus, era stato deciso che questa categoria di detenuti non rientrasse. Ora le cose stanno per cambiare.

Non sarà un rientro di massa

Anche se la misura scade alla mezzanotte del 31 dicembre 2022, è importante sottolineare come non si tratterà di un rientro generalizzato allo scoccare della mezzanotte. I detenuti dovranno infatti tornare in carcere al più tardi entro metà gennaio, perché potranno beneficiare dei giorni di licenza ordinaria. A meno che il Parlamento non decida di intervenire con una proroga dell’ultimo minuto. E’ quello che auspica il deputato Del Barba che dice: “Il tema delle carceri è una questione di civiltà, che segnala drammaticamente il progresso o il declino di un Paese. Diremo a gran voce al governo che non accettiamo il declino, sicuri di essere ascoltati dal ministro della Giustizia Nordio“.