Sportivi morti 2022. Tra un calciatore e un nuotatore, tra un giornalista e un ciclista ci sono personaggi che abbiamo “vissuto” nel nostro periodo o quelli che non abbiamo mai visto e che nel loro tempo hanno dato il loro contributo allo sport. In una maniera o nell’altra!

Francisco “Paco” Gento

IL 18 gennaio 2022 è morto all’età di 88 anni Francisco Gento, uno dei calciatori che hanno fatto la storia del grande Real Madrid vincitore delle prime cinque edizioni della Coppa dei Campioni. Attualmente l’ala sinistra rimane il solo calciatore ad aver vinto la coppa dalle grandi orecchie per ben sei volte.

Ha vestito la maglia dei blancos per 18 anni, giocando più di 500 partite ufficiali per un totale di 20 trofei vinti e messi in bacheca. E’ stato e verrà ricordato come uno degli uomini più vincenti della storia del calcio.

Freddy Rincon

L’11 aprile l’ex centrocampista colombiano che oltre alla maglia del Real Madrid ha vestito pure quella del Napoli in un incidente perde la vita: si scontra con la sua automobile contro un autobus di linea. Porto in ospedale in gravi condizioni, viene operato, ma non ce la fa, infatti muore quattro giorni più tardi. Aveva 55 anni.

Mino Raiola

Questa volta non accenniamo al procuratore più potente nel mondo del calcio: Mino Raiola muore il 26 aprile in seguito a una malattia. L’italo olandese era da tempo malato, combatteva da tempo un brutto male. L’ultima volta, a Gennaio era stato operato al S. Raffaele di Milano. Muore alla prematura età di 54 anni.

Lester Piggott

A fine maggio muore a 86 anni uno dei fantini più famosi al mondo che ha vinto circa 4.500 gare. Per ben 9 volte l’Epsom Derby. Lester Piggott. Aveva sfidato le leggi della fisica, dotato di un’altezza e un peso non comune nei fantini (1.73 per 58 kg), tanto da essere chiamato “The Long Fellow”

Costantino «Bubi» Dennerlein

All’età di 89 anni il 5 giugno 2022 muore Costantino Dennerlein detto “Bubi”. Il commissario tecnico della nazionale italiana di nuoto, maestro della nuotatrice olimpionica Novella Calligaris e di generazioni successive di nuotatori italiani. Figlio di madre romena, deve il suo cognome al padre di origine tedesca. Era nato a Portici nel 1932. Si è spento nella sua casa romana alla Balduina. 

Uwe Seeler

A 85 anni nel mese di luglio, muore Uwe Seeler, storico attaccante della Germania Ovest e dell’Amburgo, ha giocato in 4 campionati del mondo, dal 1958 al 1970, e segnato in tutte le edizioni (21 reti) precedendo perfino Pelé. Seeler ha segnato 550 gol in 664 incontri ufficiali,

Nel 1966, dopo la sconfitta di Wembley, fu lui a «imporre» ai suoi il giro d’onore a Wembley nonostante la delusione. Rifiutò di vestire la maglia neroazzurra all’Inter. 

Bill Russell

Il basket americano, a settembre piange la scomparsa a 88 anni di Bill Russell. Icona dei Boston Celtics ha vinto 11 anelli Nba (8 consecutivi). E’ entrato nella Hall of fame tanto da giocatore quanto da allenatore, il primo uomo di colore nella storia.

Antonio Inoki

All’età di 79 anni il 1° ottobre è scomparso una delle più grandi leggende del wrestling. Antonio Inoki affrontò in una celebre sfida il pugile Muhammad Ali.

Dietrich Mateschitz

La Red Bull ad inizio ottobre perde il suo patron Dietrich Mateschitz, aveva 78 anni. Il miliardario re delle bevande energetiche ha fondato un impero formato da oltre 23000 dipendenti e gestiva grandi società nello sport: nel calcio, nello sci, nella MotoGp e nelle discipline estreme.

Masato Kudo

Ad ottobre è morto anche l’attaccante giapponese Masato Kudo all’età di 32 anni. Ha vestito anche la maglia della nazionale nipponica. Aveva avuto delle avvisaglie solo 20 giorni prima. Dalle visite successive avevano rilevato un idrocefalo (importante accumulo di liquido cerebrospinale)

Mauro Forghieri

Il celebre ingegnere Mauro Forghieri il 3 novembre è morto nella sua città natale, Modena. Dotato di grande genialità era il mentore dell’automobile, il progettista che ha reso grande la Ferrari, vincendo con la casa automobilistica di Maranello 7 titoli costruttori, 4 piloti e 54 Gp.

Davide Rebellin

Purtroppo le strade sono pericolosissime per i ciclisti. E’ l’ennesima volta che sulla bicicletta muore un corridore: questa volta è toccato a Davide Rebellin, mentre si allenava è stato travolto e ucciso da un camion a Montebello Vicentino.

Da pochi giorni si era ritirato dl professionismo, infatti ha rappresentato la figura del più vecchio professionista al mondo: aveva 51 anni la mattina del 30 novembre quando se ne andato.

Patrick Tambay

Grande pilota di Formula 1, Patrick Tambay. Aveva 73 anni ed è morto il 4 dicembre in seguito ad una malattia che lo perseguitava da tempo. Parigino di nascita, classe 1949. Ha pilotato anche la Ferrari, lo ha fatto per un biennio quando è stato chiamato a sostituire Villeneuve.

Nick Bollettieri

Nick Bollettieri è morto all’età di 91 anni. Era un allenatore di Tennis: sotto la sua guida sono passati Jim Courier, André Agassi, Jennifer Capriati, Monica Seles. anche Boris Becker e l’italiana Raffaella Reggi.

Sinisa Mihajlovic

Sinisa Mihajlovic ex calciatore e allenatore è morto il 16 dicembre a Roma all’età di 53 anni: aveva scoperto di avere la leucemia mieloide acuta per caso, nel 2019, giocando a Padel. Il serbo ha lasciato la moglie Arianna e i suoi 6 figli ai quali era molto legato, una delle quali gli aveva da poco dato una nipotina.

Mario Sconcerti

Mario Sconcerti è stato direttore delle più grandi testate giornalistiche italiane, una delle firme più prestigiose del Corriere della Sera e del giornalismo sportivo italiano. E’ morto il 17 dicembre all’età di 74 anni.

Vittorio Adorni

Alla vigilia di Natale si è spento Vittorio Adorni, ex campione di ciclismo: aveva vinto il Giro d’Italia nel 1965 e il Mondiale in linea di Imola nel 1968. Nato a San Lazzaro Parmense il 14 novembre 1937, è stato una leggenda assoluta dello sport azzurro e un formidabile ambasciatore del ciclismo in tanti ruoli diversi, pedalati e non. .

Fabian O‘Neill

Il giorno di Natale è venuto a mancare Fabian O’Neill a 49 anni. Vecchia conoscenza del calcio italiano. Ex centrocampista di Cagliari prima e Juventus poi. Il “Mago” ha vestito anche la maglia del Perugia.

Era purtroppo ricoverato in terapia intensiva in Uruguay a Montevideo per le conseguenze dell’alcolismo da cui non è riuscito mai a liberarsi.

Pelé

Ieri, nella serata del 29 dicembre, è arrivata intorno alle 20:00 la notizia che il calciatore del secolo, il più prolifico di tutti tempi Edson Arantes do Nascimento, detto Pelé, è morto a 82 anni.

Da un anno a questa parte lottava contro un tumore al colon e da un mese era ricoverato all’ospedale di San Paolo, dove le sue condizioni erano peggiorate proprio negli ultimi giorni.

Tutta la famiglia era al suo capezzale ed è stata la figlia Kely, quella che ha sempre aggiornato tutti sulle condizioni del papà, a dare la terribile notizia. Il calcio non solo perde un grande uomo con un grande sorriso ma anche il più grande della storia.