Papa Francesco Angelus di Santo Stefano, nuovo appello del Pontefice alla “pace per il popolo ucraino martoriato dalla guerra”.

Bergoglio ha officiato dalla finestra dello studio nel Palazzo Apostolico Vaticano, in Piazza San Pietro, dopo che nella giornata di ieri il Santo Padre ha dedicato la messa di Natale alle vittime delle guerre (in condizioni fisiche difficili).

Papa Francesco ha notato “la presenza di molte bandiere ucraine tra i fedeli e i pellegrini riuniti in Vaticano, e ha dedicato a Kiev il primo pensiero rinnovando la richiesta di pace in un leitmotiv già udito nel corso delle udienze del 2022. Riconoscendo inoltre il ruolo di aggressore della Russia, in uno scontro diplomatico conclamato che ha irritato Mosca e il Cremlino.

Angelus di Santo Stefano, Papa Francesco celebra carità e perdono

L’Angelus di Santo Stefano ha poi visto Papa Francesco concentrarsi proprio sulla figura di Stefano: “Uno dei sette diaconi che la comunità di Gerusalemme aveva consacrato per il servizio delle mense, per la carità“. Testimonianza di chi sapeva esprimersi con i fatti, con i gesti, con l’amore per i bisognosi, e non con le parole.

Ma c’era molto altro rispetto all’opera di assistenza, vale a dire la narrazione del Signore Gesù e la diffusione della Parola di Dio e dell’insegnamento degli apostoli: “perché l’incontro con Gesù cambia la vita“. E bisogna saper resistere e vincere le intimidazioni e le minacce dei persecutori, saper accettare il proprio destino anche quando le cose prendono una brutta piega.

Ma per Bergoglio l’insegnamento più grande di Stefano è stato quello di perdonare i propri aguzzini in punto di morte. Il perdono è l’atto estremo con cui diamo dimostrazione del nostro amore verso gli altri, della nostra carità, del nostro attaccamento al volere di Dio. “Per-dono, come indica la parola stessa un dono più grande per gli altri”, con le festività natalizie che possono essere occasione di riconciliazione e perdono con chi magari abbiamo perso i rapporti.

Il Pontefice ha poi avuto un colloquio telefonico con il marito della 41enne di Brindisi, deceduta pochi giorni dopo aver partorito due gemelli. Il parroco del capoluogo pugliese, Don Donato Liuzzi, aveva chiesto al Pontefice di dedicare un messaggio di preghiera per la famiglia.