Introdurre l’obbligo di casco e targa per i monopattini elettrici. L’ipotesi è stata avanzata durante una riunione al ministero delle Infrastrutture e dei trasporti nell’ambito del progetto che prevede una revisione del Codice della strada dopo i tanti eventi drammatici che nelle ultime settimane hanno coinvolto soprattutto ragazzi giovanissimi. Nella nota ufficiale diramata dal dicastero, la riunione è stata l’occasione per fare il punto della situazione su incidenti, funzionamento della patente a punti, sulla necessità di coinvolgere maggiormente le scuole in attività di informazione e prevenzione, anche con la possibilità di attribuire crediti scolastici.

Il governo valuta l’obbligo di targa e casco per i monopattini. Tutte le ipotesi al vaglio per incrementare la sicurezza stradale

L’ipotesi di rendere obbligatorie targhe e casco per i monopattini è solo una delle misure discusse durante la riunione tenutasi al Mit. Tra le altre ci sono i controlli rafforzati la notte, giro di vite per chi provoca incidenti sotto l’effetto di alcol e droga e prevenzione nelle scuole. Nei giorni scorsi il ministro per le Infrastrutture Matteo Salvini si era già spinto a ipotizzare la revoca della patente a vita perché chi guida ubriaco. In un primo incontro con il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, quello dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara, e con il capo della Polizia Lamberto Giannini, è stato preso un primo impegno comune sul tema della sicurezza stradale e fissata una road map: a gennaio verrà convocato un tavolo con i tecnici, allargato anche al ministero della Giustizia, per stilare le proposte normative e regolamentari. Intanto è già stato deciso un incremento dei controlli, per gli spostamenti durante le feste di fine anno e anche nelle fasce notturne. Al Viminale, viene spiegato, c’è massima attenzione sul tema. E’ di notte, infatti, che sono avvenute le ultime tragedie, come quella di Francesco Valdiserri, 18 anni, travolto ucciso da un’auto su un marciapiedi a Roma. Tra le idee in fase di studio c’è un inasprimento delle pene nei confronti di chi provoca incidenti stradali sotto l’effetto di alcol o droga. In particolare, come detto, si sta valutando l’ipotesi del “ritiro a vita” della patente nei casi più gravi, o comunque di un ritiro con tempistiche superiori a quelle attualmente in vigore. Inoltre, c’è anche la possibilità che l’attuale sistema “a punti”, venga sostituito da un nuovo meccanismo a tappe e in continuo aggiornamento. Una particolare attenzione è stata dedicata anche ai monopattini, tra i mezzi di trasporto che stanno prendendo maggiormente piede nelle grandi città. Vista l’attuale assenza di regole specifiche e l’aumentare degli incidenti che coinvolgono questi mezzi, l’esecutivo sta pensando all’ipotesi di rendere obbligatori il casco e le targhe. Focus particolare per i ciclisti: anche in questo caso, l’intenzione è introdurre dei provvedimenti che incrementino la tutela di chi si sposta in bicicletta, che sia per sport o per necessità.

I numeri delle morti sulla strada

Solo lo scorso fine settimana, l’Osservatorio dell’Asaps (l’Associazione amici e sostenitori della polizia stradale) ha registrato 4 incidenti gravi di notte, con 6 feriti e 6 vittime, da giugno sono stati invece 734 i morti sulle strade nei weekend. La strada fa in media 8 vittime al giorno. I dati Aci-Istat del primo semestre di quest’anno segnano un netto aumento degli incidenti e delle vittime: dopo il crollo nel periodo acuto del Covid, in sei mesi ci sono stati 81.437 incidenti gravi con 1.450 morti (il 15 percento in più rispetto allo stesso periodo dell’anno prima) e quasi 110mila feriti (il 25,7 percento in più). Maggiori dettagli dovrebbero emergere con l’approssimarsi del prossimo vertice, ma il giro di vite sembra iniziato e porterà sicuramente a un inasprimento di regole sanzioni.