Dopo la trasferta di Bossi a Milano in Lega è tregua armata. La tensione resta alta, ma tanti – tra i dirigenti, consiglieri e anche militanti lombardi – puntano su un incontro tra il segretario Matteo Salvini e il vecchio fondatore. Ma né Salvini, né il governatore Fontana (che si era offerto per portare al tavolo con il segretario federale lo stesso Bossi) hanno per ora annunciato novità. A Via Bellerio si attende, perché c’è chi scommette che la battaglia “tra fratelli lombardi” non potrà che terminare “vuoi per le elezioni di febbraio sono alle porte e le divisioni non convengono a nessuno, vuoi perché il Comitato Nord è diviso al suo interno, tra chi vuole lo strappo definitivo e chi pensa invece che si è andato troppo avanti”.

A giocare un ruolo di mediazione, sottolineano fonti del partito è sempre stato Roberto Calderoli, vicino a Salvini ma ascoltato anche da Bossi. Tra l’altro Calderoli è il leghista che, da ministro, sta giocando la delicata partita sull’autonomia regionale, che se fosse portata a casa dalla Lega di governo aumenterebbe di molto le quotazioni dello stesso Salvini nei territori che oggi danno segni di inquietudine. Di sicuro nelle regioni del nord, i temi del federalismo e dell’autonomismo di cui il Comitato coordinato da Ciocca e Grimoldi si fa portatore hanno riacceso i cuori, ma sull’operazione politica e sulle conseguenze possibili i dubbi non mancano. “La minaccia di una rottura sotto elezioni la base la vede come un pericolo per Fontana”, spiega un vecchio leghista lombardo. “Se la Lega fosse unita invece la conferma di Fontana sarebbe praticamente certa”, è il ragionamento di parte della base, che non nasconde il rischio che a beneficiare di quanto sta succedendo all’ombra del Pirellone sia Letizia Moratti. In realtà, il vero terrore di Matteo Salvini, è un’altro spiegano dai piani alti di via Bellerio: il sorpasso di Fratelli d’Italia ai danni della Lega anche in Lombardia.

Insomma, il Capitano leghista trema all’idea di ridursi a fare il vassallo di Giorgia Meloni persino nella sua Milano. “Dopo il sorpasso delle politiche al nord, se ci fosse anche in regione Lombardia per Salvini sarebbe l’inizio della fine” spiega senza mezzi termini un big leghista. Ecco perchè sta facendo di tutto per soffocare sul nascere i ribelli del nord. Con una Lega superata in casa da Fratelli d’Italia (si teme un risultato addirittura sotto la soglia psicologica del 10%) per il leader leghista si farebbe veramente dura mantenere la segreteria del carroccio. Peggio ancora se poi vincesse la Moratti.