Direttore uffizi, e-mail. Nella patria del Vate della lingua italiana, laddove anche il letterato Manzoni andò a sciacquare i propri panni, nella Firenze piena di cultura, la città letterata per eccellenza, accade che un signore tedesco di 54 anni invia una circolare con sembianze di Vademecum ai propri dipendenti con l’obiettivo di dispensare consigli su una corretta ed omogenea stesura dei testi nelle comunicazioni da inviare tramite e-mail dall’indirizzo personale istituzionale di posta elettronica o dalle caselle dei singoli per migliorare l’efficienza e l’efficacia delle comunicazioni.

Direttore uffizi, e-mail: cosa evitare di scrivere

Dunque, il direttore degli Uffizi tale Eike Schmidt, ha deciso che era arrivato il momento di mettere un po’ di ordine nella comunicazione interna dei propri dipendenti. e ha comunicato ai collaboratori come all’interno del testo «occorre evitare, ove possibile, di usare caratteri in grassetto, mentre resta comunque ammessa la sottolineatura delle parole, delle frasi salienti o parti di esse».

Ma cosa è successo? Tutto è scaturito dopo aver letto l’ultima email zeppa di emoticons, con raffiche di punti esclamativi, punti interrogativi triplicati, parole in grassetto, maiuscole e contro maiuscole.

Secondo il direttore tedesco la cosa importante da fare è prestare attenzione a come scrivere, evitando di scrivere le frasi in stampatello maiuscolo. «Perché il ricorso alle lettere maiuscole deve essere limitato all’indicazione dei nomi propri di persona fisica o giuridica, di luogo oppure per altri vocaboli, dove l’impiego sia richiesto dalla grammatica italiana». 

Direttore uffizi, e-mail: raccomandazioni sulla punteggiatura

Altre raccomandazioni, riguardano la punteggiatura: «È necessario evitare, sempre ove possibile, il punto esclamativo, mentre sia per il punto interrogativo sia per quello esclamativo occorre digitarlo una sola volta alla fine della frase senza mai ripeterlo».

E infine secondo il vademecum della buona scrittura via mail è «opportuno evitare anche i puntini di sospensione, in quanto il significato dei singoli paragrafi dei testi delle e-mail di lavoro deve essere chiaro, esplicito e mai allusivo».

Il documento vede la sua conclusione con un appello a «tutto il personale delle Gallerie degli Uffizi ad attenersi scrupolosamente alle modalità di scrittura sopra indicate».

Direttore uffizi, e-mail: un modo per allineare la comunicazione interna

La stesura del vademecum non è uno strigliata bella e buona di quelle che fanno fischiare le orecchie per intimorire il sottoposto, ma è semplicemente un modo di allineare la comunicazione tra i vari uffici. Infatti dalle sue stesse parole: «Ho voluto soltanto dare un po’ di regole e omogenizzare al meglio la comunicazione interna.

Dal momento in cui la lingua italiana è ricca secondo il direttore non c’è bisogno di ricorrere agli escamotage per potersi esprimere. Fa anche un elogio a quella parte di collaboratori che sanno scrivere ma che devono pure loro migliorare

Chi è il direttore degli uffizi?

Ecco chi è il direttore degli uffizi di nazionalità e lingua tedesca che conosce l’italiano così bene che ha sentito la necessità di dare dei consigli sulla sua corretta scrittura ai suoi collaboratori. Eike Schmidt, si è laureato in storia dell’arte medievale e moderna a Heidelberg dove ha conseguito anche un dottorato di ricerca con una tesi su “La collezione medicea di sculture in avorio nel Cinque e Seicento”.

Dal 2009 è curatore e capo del dipartimento di scultura, arti applicate e tessili del Minneapolis Institute of Arts. Ha lavorato e vissuto a lungo in Italia, in particolare a Firenze. Nel 1997 ha vinto il premio Nicoletta Quinto della Fondazione Premio Galilei di Pisa.

Dal 2001 al 2006 è stato curatore e ricercatore nella National Gallery of Art di Washington, dal 2006 al 2008 curatore nel Dipartimento di sculture e arti decorative nel J. Paul Getty Museum di Los Angeles.

Dal 2008 al 2009 ha lavorato a Londra da Sotheby’s come direttore e capo del dipartimento scultura e arti applicate europee. Esperto di arte fiorentina di fama internazionale, ha firmato numerose monografie e saggi.