DANIELE ADANI MESSI – Daniele Adani ha parlato ai microfoni del Il Corriere della Sera, prima di commentare la finale per il terzo-quarto posto fra Marocco e Croazia.

Daniele Adani Messi, la clamorosa frase dell’opinionista e l’amore per Maradona

Negli ultimi giorni Adani ha ricevuto varie critiche per aver pronunciato la frase ‘Messi dribbla pure i cammelli‘: “Ha fatto di più: per preparare l’assist del 3-0, ha portato a spasso lungo tutta la fascia il più forte difensore dei Mondiali, Josko Gvardiol. Ha fatto una giocata di forza, non da Messi. In quel momento c’era Maradona in lui“. E sulle proteste dei telespettatori ha affermato: “I telespettatori vogliono emozioni“.

Secondo il commentatore Diego Armando Maradona lo aveva predetto: “Da due anni, da quando è morto, non c’è giorno che io non pensi a Maradona. Intendeva che il calcio argentino non finiva con lui. Il giorno del suo ritiro, della sua morte sportiva, Diego annunciò la frase più importante nella storia del football. La pelota no se mancha. Lui aveva sbagliato, e pagato, ma il pallone non si macchia. Come il pennacchio di Cyrano (di Bergerac, ndr)”.

Lele Adani: “Ecco cosa vuole il pubblico…”

La finale Mondiale, la più attesa tra Argentina e Francia è stata assegnata ad Alberto Rimedio e Antonio Di Gennaro, il duo che segue anche l partite della Nazionale italiana. Mentre Marocco-Croazia è affidata a Stefano Bizzoto e Lele Adani: “Mi hanno insegnato che quando il mister ti manda in panchina non si chiede mai perché. Non era previsto che commentassi la finale. Ho fatto 14 telecronache. Un’esperienza stupenda; già mi manca. Una grande spedizione: Donatella Scarnati, Alessandro Antinelli e tutti gli altri hanno fatto un lavoro straordinario“.

Alla domanda riguardante la differenza fra gli appassionati di Sky e il pubblico generalista, Daniele Adani ha risposto: “L’ho sentito dire anche in Rai, ma pure il pubblico generalista è appassionato di calcio. Legga i messaggi che ricevo. Decine al giorno. Mi scrivono per ringraziare, commentare, chiedere aiuto… Le difese da parte di Aldo Grasso mi hanno fatto molto piacere, ma io non cerco consenso. Cerco il dissenso. Quando hai dieci milioni di persone davanti al video, devi trasmettere loro qualcosa“. Lele Adani ha raccontato il suo primo ricordo calcistico, e qual è il suo segreto: Spagna 1982, Italia-Brasile. Avevo otto anni. Papà e lo zio si abbracciavano ai gol di Paolo Rossi. Fu allora che compresi l’immensità del calcio. Il suo segreto. Il legame tra quel che senti guardando i campioni, e quel che senti giocando per strada“.

Adani: “La morte sportiva è sempre difficile. Vi dico chi sono i più forti di sempre”

Sulla situazione di Cristiano Ronaldo, ormai sul fine della carriera: “Arriva sempre nella vita l’ora di restituire parte di quello che ti è stato donato: le grida d’amore di ottantamila persone. La morte sportiva è un momento drammatico. Guardi qui in Qatar: oltre a Cristiano, Suárez, Cavani, Modrić, Di Maria, anche Messi…

Lele Adani ha ammesso di credere in Dio: “Certo. Non può finire tutto qui“. E sul più grande di sempre ha dichiarato: “Messi da diciotto anni ha continuità non umana, però ogni generazione ha il suo eroe. Per me il più grande è stato Maradona, ma Guardiola indica la statua di Cruijff e dice: dobbiamo tutto a lui. Secondo El Flaco Menotti il più grande calciatore della storia è Pelé: ‘El Negro es otra cosa…”. Fra gli italiani dico Baggio, poi Pirlo. Mio padre dice Rivera. Maldini è stato il più grande difensore di sempre. Ho giocato con lui, e quando mi faceva segno di salire sentivo l’emozione alla gola, mi pareva di essere inadeguato, ma gli immortali sono quelli che attaccano“.

Sull’attaccante più forte con cui ha giocato non ha dubbi: “Ronaldo Luis Nazario da Lima: faceva cose che non si erano mai viste fare a nessuno, poi Batistuta. L’ho incontrato qui l’altro giorno, in un parcheggio. Ci siamo abbracciati. Aveva le caviglie a pezzi. Ora sta meglio, ha ripreso a camminare. Il calcio è anche sofferenza“.

Balotelli, Allegri e la favorita di Lele Adani per la inale Mondiale

L’ex calciatore ha dato un suo parere su Balotelli: “Era fortissimo. Aveva tutto, ma è difficile resistere sia all’amore che ti piove addosso, sia all’invidia. Tutti vorrebbero fare il calciatore, quasi nessuno ci riesce“. Su Massimiliano Allegri allenatore invece: “Non ce l’ho con lui. Per due volte ho interagito con lui, per due volte si è tolto l’auricolare e se n’è andato. Non si è evoluto. Lo farà, ne sono certo. Per ora, non mi piace come gioca e non mi piace come parla. Corto muso… Allegri non ha capito che il calcio contemporaneo deve dare emozioni. Il possesso palla è un mezzo, non un fine. Conta pressare, avanzare, calciare in porta“.

Infine, Lele Adani ha fatto il suo pronostico per domani: “La favorita è la Francia: 55 a 45, ma preghiamo il Dio del calcio perché ponga una mano sulla testa di Leo Messi“.