Superbonus, novità in arrivo sul nuovo meccanismo del prestito legato ai crediti d’imposta maturati e rimasti incagliati nei cassetti fiscali delle imprese per interventi rientranti nei bonus edilizi: ecco chi può richiederlo e come funziona. La nuova disciplina è contenuta nel provvedimento di conversione del decreto “Aiuti-quater” del governo guidato da Giorgia Meloni e riguarda, in particolare, chi potrà chiedere il nuovo finanziamento e come funziona. La concessione del prestito (“Supportitalia”) rappresenta un’opportunità per le imprese di costruzioni il cui codice Ateco inizi per 41 e 43. La misura consentirà alle aziende richiedenti di ottenere del denaro in cassa in proporzione all’ammontare dei crediti e al valore del fatturato, andando in questo modo a sbloccare il mercato delle procedure di cessione. Inoltre, il decreto prevede la possibilità per le banche di procedere con un’ulteriore cessione di crediti a favore di altri soggetti al fine di liberare spazio fiscale per acquistare nuovi bonus.

Superbonus novità prestito su crediti rimasti bloccati: chi può richiederlo e come funziona

La novità del prestito sui crediti di imposta del superbonus rientra nelle garanzie governative di assicurare denaro di cassa alle imprese che hanno effettuato lavori rientranti nei bonus edilizi. Queste ultime, infatti, potranno ottenere un finanziamento garantito dallo Stato attraverso Sace. Lo schema del prestito ricalca i meccanismi di finanziamento già adottati dallo Stato durante il periodo di pandemia per il sostegno delle imprese. In particolare, il valore della garanzia sarà compreso tra il 70 e il 90% del prestito ottenuto, a seconda del fatturato dell’azienda richiedente. Il limite del prestito richiedibile è fissato al valore maggiore tra il 15% del fatturato annuo calcolato sulla media degli ultimi tre bilanci e il 50% delle spese sostenute nell’anno precedenti per le fonti energetiche.

Superbonus, quale garanzia Sace sui prestiti ottenuti a copertura dei crediti?

Chi potrà richiedere la garanzia Sace e come funziona il nuovo prestito sui crediti e sullo sconto in fattura del superbonus è nel testo del decreto legge numero 50 del 2022, in attesa di conversione. Si prevede un limite minimo al di sotto del quale la copertura della garanzia sarà sempre del 90%. Infatti, per le imprese che abbiano più di 5.000 dipendenti sul territorio italiano e con fatturato entro un miliardo e mezzo, la garanzia sarà massima. Per imprese che abbiano parametri superiori, la garanzia Sace potrà scendere fino al 70%. Pertanto, la percentuale oscillante tra il 70 e il 90% dipende dal volume di fatturato dell’impressa richiedente: maggiore è il fatturato al di sopra di 1,5 milioni di euro, più bassa è la copertura.

Superbonus novità prestito su crediti, come richiedere il prestito?

Per la richiesta dei prestiti sui crediti non ceduti del superbonus e non utilizzati in detrazione fiscale, le imprese potranno rivolgersi alle banche. L’attivazione della procedura, previa verifica dei parametri di eleggibilità creditizia, parte dall’invio della pratica della banca ai fini della garanzia Sace. Si tratta di una procedura online che la banca effettua direttamente sul sito di Sace.

Su quali crediti d’imposta si può richiedere il prestito?

La richiesta del prestito sugli interventi rientranti nei bonus edilizi si può fare sui crediti maturati dall’azienda richiedente entro il termine del 25 novembre 2022. Sostanzialmente, dunque, le imprese che richiederanno i prestiti avranno nel proprio cassetto fiscale crediti derivanti da sconti in fattura per superbonus 110% e da cessioni di bonus rimasti incagliati. La durata del prestito è fissata in 6 anni, prorogabili a 8, e preammortamento di tre anni. L’impresa potrà utilizzare il prestito ottenuto per avere più liquidità di cassa, salvo poi procedere con la detrazione delle quote annuali.

Superbonus, per le banche arriva una nuova cessione dei crediti d’imposta per sbloccare i bonus

Oltre alla novità del prestito sul superbonus, il governo di Giorgia Meloni dovrebbe dare attuazione a un’ulteriore cessione dei crediti d’imposta dei soggetti a regime controllato. Si tratta, in particolare, di banche e di assicurazioni che potrebbero procedere a una terza cessione (anziché le due previste ad oggi) che permetterebbe di liberare spazio fiscale al fine di acquistare nuovi crediti dagli operatori rimasti con i crediti nel cassetto fiscale. In definitiva, escludendo l’operazione di acquisto dei crediti, le banche potranno procedere a due ulteriori cessione dei propri crediti, rispetto all’unica operazione effettuabile in base alla normativa odierna.