Presso la sede dell’Ordine dei giornalisti del Lazio non poteva mancare la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, che ha approfittato dell’occasione per rilasciare alcune dichiarazioni sul tema delle leggi razziali. Nel pomeriggio di oggi, martedì 13 dicembre, la premier si è recata all’inaugurazione della lapide che ricorderà i nomi e le storie dei giornalisti romani vittime della repressione e della violenza nazista e fascista.

Visibilmente commossa, la premier ha voluto ringraziare personalmente Sami Modiano, uno degli ultimi sopravvissuti al campo di sterminio di Auschwitz. Meloni ha confermato come questa sia un’occasione giusta per ribadire l’impegno di tutti, a cominciare dal governo, nel tenere lontane alcune pagine tristi della storia dell’Italia.

Non è una sfida che abbiamo vinto, perché l’antisemitismo riemerge con altre facce e strumenti nuovi e diversi. È una battaglia che coinvolge le istituzioni, la politica e il governo, e chi racconta la realtà. Il Governo italiano è sempre pronto, concentrato e attento per combattere ogni forma di discriminazione e antisemitismo che rischia ancora di essere presente fra noi.

Meloni sulle leggi razziali: “Punto più basso della nostra storia”

Il capo dell’esecutivo ha condannato senza mezzi termini le politiche razziali nazifasciste, definendole “il punto più basso della storia italiana”.

Le leggi razziali del 1938 rappresentano una vergogna che ha segnato la nostra storia per sempre, come ho detto più volte e lo ribadisco. È una macchia indelebile, un’infamia che avvenne nel silenzio di troppi.

Alla sede dell’Odg Lazio era presente anche il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, che nel suo intervento alla celebrazione ha annunciato un’iniziativa in programma a Milano durante l’imminente Giornata della memoria.

Inaugureremo una segnaletica ad hoc che condurrà chi arriva alla stazione centrale di Milano al Binario 21, luogo dal quale partivano i treni diretti verso i campi di sterminio nazisti. Sono piccoli tasselli di quel che stiamo facendo anche per contrastare il pericolo rappresentato dall’antisemitismo. Abbiamo il dovere di coltivare la memoria.

Proprio dal Binario 21 partirono diversi deportati ebrei e oppositori politici. Tra loro la senatrice a vita Liliana Segre, che fa anche parte delle pochissime persone che sono riuscite a fare ritorno in Italia.

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