Corinaldo Cassazione. Sono passati quattro anni dalla strage che, la notte tra il 7 e l’8 dicembre del 2018 strappò alla vita cinque adolescenti e una donna di 39 anni, all’interno della discoteca marchigiana “La Lanterna”. La Cassazione ha ora confermato le condanne per i sei giovani responsabili: dovranno scontare tra i 12 anni e mezzo e i 10 anni e 9 mesi di carcere.

Corinaldo Cassazione: confermate le condanne per i 6 imputati

I sei giovani del Modenese ora condannati in Cassazione erano accusati di omicidio preterintenzionale, associazione per delinquere finalizzata a furti e rapine e lesioni personali anche gravi, per aver fatto parte della “banda dello spray”. Era la notte tra il 7 e l’8 dicembre del 2018 quando, nella discoteca “La Lanterna” di Corinaldo, in provincia di Ancona, sei persone furono uccise e 59 rimasero ferite dopo che alcuni individui, poi identificati, spruzzarono nella sala, poco prima dell’arrivo del rapper Sfera Ebbasta, dello spray al peperoncino, causando panico tra la folla presente, la quale, anche a causa della chiusura di una delle due uscite d’emergenza, si diresse in massa verso quella posta sul retro del locale, che si affacciava su un ponticello situato su un piccolo fossato.

Durante la fuga, la baluastra del ponte cedette, facendo precipitare numerose persone, molte delle quali rimasero schiacciate e altre calpestate dalla folla. Secondo gli inquirenti, al momento dei fatti nel locale erano presenti circa 1.400 persone, nonostante la capienza massima autorizzata fosse di 469. Fin dai primi momenti successivi alla strage, alcuni testimoni sostennero poi che la calca era stata provocata dal panico dovuto ai sintomi causati dalla presenza di sostanze irritanti. In effetti, alcuni giorni dopo, nel corso di un sopralluogo, venne rinvenuta sulla scena una bomboletta di gas OC. Nel 2019 i Carabinieri del Nucleo Investigativo di Ancona, coordinati dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Ancona, arrestarono sette persone, tra cui i sei ragazzi, tutti di età compresa tra i 19 e 22 anni, ora condannati a scontare tra i 12 anni e mezzo e i 10 anni e 9 mesi di carcere.

Le reazioni dei familiari delle vittime in seguito alla sentenza di condanna

“La Cassazione ha deciso nella direzione che tutti auspicavamo e ci aspettavamo”, ha dichiarato all’Adnkronos Fazio Fabini, papà di Emma, una delle adolescenti vittime della tragedia della discoteca di Corinaldo, commentando la conferma, da parte della Cassazione, delle condanne per la “banda dello spray”. Fabini guarda però anche all’altro processo, relativo alla sicurezza del locale: “Quelli che non hanno garantito le norme sulla sicurezza nel locale sono altrettanto responsabili di chi ha provocato il fuggi-fuggi – sottolinea Fabini -. Abbiamo sempre detto che se ci fosse stato il fuggi-fuggi in un locale a norma tutto ciò non sarebbe successo. Quindi vorremmo ci fosse altrettanta velocità e inflessibilità nell’applicazione della legge” anche per l’altro filone processuale.

Contento anche il marito della 39enne rimasta uccisa mentre tentava di fuggire per mettere in salvo la figlia, che aveva accompagnato al concerto. “Sono molto contento della conferma delle condanne, ero abbastanza fiducioso e convinto che andasse in questo senso” dice all’Adnkronos Paolo Curi, il vedovo di Eleonora Girolimini. Per quanto riguarda la banda dello spray siamo arrivati al “terzo grado di giudizio – afferma – mentre ho timori e preoccupazione per l’altro filone (il processo relativo alla sicurezza del locale, ndr) che è più complicato, ma decisivo e importante“. L’augurio è che anche per l’altro procedimento legato alla tragedia di Corinaldo “si continui nello stesso senso”, continua. “La condanna della banda dello spray non mi ridà Eleonora, ma serva a questi ragazzi a cambiare: non erano ragazzini che lo facevano per la prima volta, era una vera banda organizzata – aggiunge -. Penso che le condanne siano dovute, sono persone pericolose”.