Matrimoni gay Usa, dopo il Senato anche la Camera approva il testo del Respect for Marriage Act, il disegno di legge volto a tutelare e riconoscere qualsiasi unione senza distinzione di sesso, razza, etnia o provenienza attuale.

Si attende solo la firma di Joe Biden, che arriverà a breve dal momento che la proposta arriva proprio dai Democratici. Per il presidente americano una giornata condita da grandi successi.

Matrimoni gay Usa, cosa cambierà dal punto di vista pratico

Con 258 voti favorevoli (su 435) la Camera Usa dà il via libera al riconoscimento giuridico dei matrimoni gay legalmente celebrati, già tutelati da una legge del 2015 ma ora ancor più protetti contro ogni tentativo di sovversione a livello federale. Il riferimento indiretto è a quanto accaduto con il diritto all’aborto, che la Corte Suprema non ha riconosciuto, reintegrandolo in numerosi Stati.

È stata una corsa contro il tempo, prima che cambiassero le maggioranze nelle due camere dopo il midterm (dove i democratici hanno retto ma con una prevalenza meno netta del 2020). Cancellato e superato il Defense of Marriage Act del 1996, con cui il matrimonio era concepito esclusivamente come unione tra uomo e donna. Negli Stati Uniti, secondo i dati a disposizione, ci sono circa 568mila coppie dello stesso sesso sposate, e il semaforo verde arriva quasi in concomitanza con verdetto analogo che ha interessato l’Ue.

Nel frattempo tiene banco un’altra diatriba giudiziaria: alla Corte Suprema si è discussa la causa avanzata da Lorie Smith, una web designer americana particolarmente religiosa residente in Colorado. Secondo i legali che la rappresentano, la donna vorrebbe vedersi riconosciuto il diritto a decidere a quali clienti vendere il proprio servizio: in questo caso si chiede l’esclusione dai potenziali acquirenti da parte della comunità Lgbtq. Nel dettaglio, il servizio consiste nel realizzare siti web per matrimoni, che per la querelante consistono nell’unione tra un uomo e una donna.