A Milano, alcuni negozi rifiutano i contanti.

In queste realtà definite “cashless”, è possibile effettuare solo pagamenti con le carte o con le app.

Le casse di questi locali, infatti, non sono più attrezzate per ricevere monete e banconote.

Mentre la soglia minima sui pagamenti da accettare con carta oscilla a seconda del governo in carica, alcuni commercianti milanesi hanno scelto di dire “addio” al contante.

In questo modo, i gestori dei locali interessati vogliono garantire una maggiore sicurezza ai loro dipendenti che non avranno più la necessità di depositare l’incasso di giornata e, dunque, andranno incontro a meno rischi.

Quali sono i negozi di Milano che rifiutano i contanti?

Secondo quanto riportato da “Il Giorno”, nel capoluogo lombardo diverse attività commerciali hanno detto “basta” al contante.

Tra questi, vengono citate le quattro pasticcerie Baunilla, che si trovano a Brera, in piazza Alvar Aalto, corso Garibaldi e Corso Italia.

Già da qualche mese, il proprietario Vittorio Borgia aveva deciso di abolire il contante, ammettendo:

Qualche cliente forse lo abbiamo perso, ma di sicuro altri ne abbiamo guadagnati“.

Nonostante alcuni clienti si siano lamentati per questa presa di posizione così netta nei confronti del contante, il proprietario dei quattro punti vendita della nota catena di pasticcerie milanesi rimane fermo sulla decisione di accettare solo pagamenti con carte o app.

Tuttavia, tra i negozi che hanno fatto questa scelta, oltre alle pasticcerie Baunilla, ora ci sono anche “Base”, il polo ricreativo in zona Tortona che comprende coworking, bar, spazi espositivi e musica live che è stato il primo ad intraprendere la scelta di abbandonare i contanti nel 2020 e poi c’è anche il “Mare Culturale Urbano”, altro spazio polifunzionale, adibito ad animazione, teatro e altre attività con bar e ristorante, in zona San Siro, che rifiuta i pagamenti in contanti già da settembre.

Perché i locali milanesi hanno preso questa decisione: “Ci sentiamo più sicuri”

Intervistato dal “Quotidiano Nazionale”, Vittorio Borgia, proprietario della catena di pasticcerie Baunilla ha spiegato:

I primi tempi qualche incomprensione c’è stata. Qualcuno ha addirittura chiamato la Finanza, che naturalmente non ha riscontrato niente di irregolare. Le critiche sono arrivate soprattutto via social, ma da persone che non sono neanche clienti, alimentate solo da uno spirito polemico“.

Per il proprietario di Baunilla, questa decisione ha portato a dei vantaggi, ecco quali:

A noi il passaggio ha portato solo vantaggi. Innanzitutto gestionali e organizzativi. Senza contanti la contabilità è più semplice, non c’è neanche più bisogno della persona che a fine giornata ritira i soldi e li deposita, con tutti i rischi connessi“.

Secondo Borgia, infatti, eliminando ogni tipo di pagamento in contante, viene evitato che il dipendente debba ritirare i soldi dalla cassa a orario di chiusura e di conseguenza depositarli.

Questa tradizionale pratica, infatti, per Borgia, era pericolosa sia per l’attività commerciale che per il personale, in quanto, si rischiava di subire frequentemente delle rapine, ecco cosa ha dichiarato in proposito:

Abbiamo subito quattro tentativi di furto, due dei quali andati a segno. Ora, senza soldi in cassa, siamo più tranquilli“.

Per quanto riguarda le commissioni, invece, il proprietario delle Baunille ha concluso:

I costi abbattuti pareggiano la spesa. Esistono soluzioni come l’app Satispay che è gratuita per transazioni sotto i 10 euro, E anche per i pos siamo riusciti a ottenere condizioni accettabili“.