Per la prima volta le crypto attività potrebbero essere riconosciute nell’ordinamento italiano. Se nella manovra il governo introdurrà le tasse sulle cryptovalute sarà necessario anche regolamentarle nell’ordinamento italiano. Potrebbe essere previsto anche un condono. Ma nella bozza di bilancio emergerebbero falle ed gravi errori che penalizzano tutto il settore. Ne è convinto William Nonnis, Full Stack e Blockchain Developer prima presso il Ministero della Difesa, ora in Enea.

“In questi giorni si sta trattando il tema della regolamentazione delle cryptovalute e della blockchain, ma buona parte dei testi non affronta il tema nel giusto modo sotto l’aspetto tecnico. Lo stesso sta avvenendo nella bozza di bilancio dove emergono falle ed gravi errori che penalizzano tutto il settore, in particolare quello non direttamente legato alle criptovalute. Giusto normare la materia ma questo sarebbe importante farlo con profili nazionali che da anni studiano ed approfondiscono il settore”. “Le novità inserite tendono infatti a penalizzare tutto il comparto, anche quello del metaverso e della Blockchain, nonché il mondo delle NFT – continua- non necessariamente legato, come noto, al concetto di cryptovalute. Il fatto che utilizziamo la tecnologia e crittografia delle cryptovalute per scopi diversi quali sicurezza e tracciabilità, non ne determina una connessione imprescindibile. Penalizzare il settore significherebbe rallentare il progresso tecnologico. Le opportunità che questo mondo può offrire, sono molteplici. Sono stati eliminati i pagamenti tramite pos sotto la soglia di determinati importi per via delle esose commissioni. Approssimare e penalizzare il settore non risolve il problema ma alimenta solo l’evasione fiscale ed i reati ad essa connessi. E’ necessario che il Governo cambi la rotta in materia, aprendo ad audizioni presso Camera e Senato” conclude.