Tante le novità sulla Carta risparmio Spesa  2023, un progetto che coinvolge tante famiglie in condizioni economici disagiate. Il rilascio del nuovo contributo per la spesa viene gestito dal Comune di residenza.

Il Governo Meloni ha cambiato l’aspetto di buoni spesa, generando una Carta risparmio amministrata dai Comuni. Per sostenere questo progetto l’Esecutivo ha stanziato risorse per un ammontare di 500 milioni di euro. La misura che tutela le famiglie in difficoltà garantendo il diritto all’inclusione sociale ha trovato pieno appoggio tra le forte politiche.

Carta risparmio spesa 2023: come funziona

Peraltro, andando ancora a spulciare nella normativa, dunque nell’articolo 75 del primo testo della bozza di Bilancio, si comprende che si tratta di una rivisitazione dei buoni spesa erogati dai Comuni. Non un progetto del tutto innovativo, ma bensì un sistema utilizzato e conosciuto dai cittadini come Carta Acquisti. La verità, è che ad oggi mancano informazioni più dettagliate su: importo, requisiti e durata.

Secondo diverse indiscrezioni, la Social Card bis o Carta risparmio spesa 2023, dovrebbe permettere l’acquisto dei beni di prima necessità (pane, latte, pasta e così via), alle famiglie con un reddito ISEE uguale o inferiore a 15 mila euro. L’importo del contributo economico da distribuire sulla nuova Carta, sarà determinato dai Comuni, così come la durata e la presenza di altre condizioni.

Differenza e vantaggi

La grave situazione di “povertà” supportata dai dati descrittivi delle parti sociali, non poteva non essere ascoltata. Per questo motivo, il Governo italiano ha dirottato una dote finanziaria pari a 500 milioni di euro, destinati al supporto economico delle famiglie. Una mano tesa contro la povertà e il disagio sociale, che è stata accentuata, dalla pressione dell’inflazione e dell’aumento delle materie prime. Nel merito di quest’ultimo punto, ricordiamo la possibilità di richiedere il nuovo bonus bollette.

Nella bozza della legge di Bilancio 2023, nell’articolo 75 del primo testo, viene descritto l’intervento in favore delle famiglie con reddito complessivo ISEE uguale o inferiore a 15.000 euro.

La maggioranza della forza politica ha dichiarato che la Carta risparmio spesa è più associabile alla Social Card. Uno strumento da utilizzare per la spesa presso i negozi alimentari o esercizi commerciali che aderiscono all’iniziativa.

Carta risparmio spesa: quando arriva

Ad oggi, non sono state diramate maggiori informazioni sulla nuova Carta risparmio spesa 2023. Per maggiori dettagli, sarà necessario attendere l’emanazione del decreto attuativo. In buona sostanza, non si tratterebbe di aspettare molto. La normativa prevede l’operatività della misura dopo 60 giorni dall’ufficialità della Legge di Bilancio 2023.

Per il rilascio dovrebbe essere attivato il medesimo meccanismo utilizzato per la Social card o Cart Acquisti. Tuttavia, nel caso della Carta risparmio spesa non sarà gestita dall’INPS, ma bensì la distribuzione delle risorse sul territorio sarà coordinata dai Comuni.

L’assenza del decreto attuativo rende complessa l’individuazione di punti chiari, per cui non si comprende ancora, se le due misure sono compatibili tra loro. In teoria, potrebbero coesistere nel medesimo meccanismo, ma facilmente la nuova misura assorbirà la Carta Acquisti.

Carta risparmio spesa: requisiti

Secondo numerosi esperti, il rilascio della Carta risparmio spesa gestita dai Comuni dovrebbe prevede diversi criteri e condizioni necessari per l’individuazione degli aventi diritto, tra cui:

  • ISEE uguale o inferiore a 15.000 euro;
  • età anagrafica;
  • della presenza o meno di trattamenti economici previdenziali e assistenziali;
  • altre forme di reddito percepite;
  • stato di povertà.

Concludendo, l’assenza di norme chiare porta i cittadini a restare ancorati a possibili rimedi presenti solo su carta. Sicuramente, maggiori dettagli saranno resi noti nel 2023.