Avevano cercato di svilire il Covid dicendo ‘è solo un’influenza’ ma l’influenza è comunque una patologia che ha basso rischio specifico soprattutto per i giovani e per le persone che stanno bene, ma dà filo da torcere ai soggetti fragili e ai soggetti a rischio. Quest’anno è tornata, dopo due anni di latitanza dovuta alla presenza del Covid e a quello che è stato fatto come le mascherine, ha ridotto la possibilità a queste virus di diffondersi perché meno invasivi”, così il virologo Fabrizio Pregliasco, intervenuto a “Dritti al punto” su Cusano Italia Tv.

Influenza 2022: la peggiore degli ultimi cinque anni

“Quest’anno la curva di crescita dell’influenza – ha spiegato Pregliasco –  è iniziata in modo verticale e sta colpendo soprattutto i bimbi che poi via via diffondono la malattia agli altri. È un classico di stagione ma di una stagione impegnativa e questo ce lo aspettavamo perché questo stesso virus che sta circolando da noi adesso, H3N2 il principale dei virus influenzali, ha avuto nell’inverno australe in agosto un’ampia diffusione, è stata la peggiore stagione influenzale degli ultimi cinque anni”.

Quest’anno oltre alla circolazione dei virus, per molti italiani c’è il problema del freddo da patire per risparmiare sui costi delle bollette.

“Sicuramente gli sbalzi termici facilitano la diffusione di questo virus – ha chiarito il virologo – e tra l’altro ce n’è un altro a corollario. Il virus respiratorio sinciziale soprattutto nei più piccoli e quindi questa esposizione al freddo di sicuro aiuta. Ogni anno la stagione è un destino quello di avere un rialzo, il posizionamento dipende poi dal tipo di virus. Questo è un virus abbastanza nuovo rispetto alle varianti dell’influenza che sono circolate negli scorsi anni e soprattutto abbiamo avuto un freddo iniziale che in qualche modo ha facilitato questa stagione influenzale”.

Infine il direttore sanitario dell’Irccs Ospedale Galeazzi-Sant’Ambrogio ha voluto ricordare l’importanza di alcune abitudini apprese durante il periodo di emergenza pandemica.

Quello che abbiamo imparato con il Covid ci serve ancora, come il lavaggio delle mani ci impedisce di prendere anche altre infezioni”.