Storia del crimine: Pietro Maso massacra i genitori. Pietro Maso nella sera del 17 aprile 1991 all’età di 19 anni, insieme con i tre suoi amici, Giorgio Carbognin (18 anni), Paolo Cavazza (18 anni) e Damiano Burato (17 anni), si nasconde nel buio della cucina di casa sua e attende che i genitori salgano le scale ed entrino dalla porta. I quattro sono armati di bastoni, padelle e un tubo innocenti. Quando si accende la luce, avviene il massacro: una mattanza che dura quasi un’ora.

Storia del crimine: Pietro Maso massacra i genitori

Pietro e i suoi amici pensavano che uccidere fosse facile, come nei film; magari bastava un colpo e tutto era finito. Soprattutto che fossero facili le azioni da compiere il giorno dopo, andare in banca, chiudere il conto corrente dei genitori prelevando tutto il denaro disponibile per darsi alla bella vita: donne, droga, auto nuove e serate in discoteca. Il doppio parricidio invece per Maso comportò una condanna a 30 anni di carcere; confermati in tutti e tre i gradi di giudizio.

Le condanne per Pietro Maso e i suoi complici

Maso venne arrestato il 19 aprile 1991 e poi, come detto, fu condannato definitivamente a 30 anni di carcere, con il riconoscimento della seminfermità mentale. Dopo aver trascorso 22 anni da detenuto, Pietro Maso tornò in libertà nel 2013; successivamente, fu ricoverato in una clinica psichiatrica a partire dal marzo 2016. Mentre ai suoi complici, Giorgio Carbognin e Paolo Cavazza, venne inflitta una pena di ventisei anni. Infine, per l’allora minorenne Damiano Burato, condanna a 13 anni di carcere.

Influenza del “caso Maso” nella cultura di massa

Al “caso Pietro Maso” è ispirato il film del 1994 di Luciano Manuzzi, “I pavoni”. Nell’ottobre 2019, invece, venne trasmesso il documentario dal titolo “Pietro Maso. Io ho ucciso”. Inoltre, il nome di Pietro Maso è citato da Claver Gold nel brano “Minosse” dell’album “Infernvm”. E compare anche nel testo del brano “No Game Freestyle” di Fedez e Tha Supreme, uscito il 26 maggio 2021. Successivamente, Maso denunciò Fedez per diffamazione, dicendo: “È richiamata in maniera esplicita la drammatica vicenda personale e processuale che mi ha visto coinvolto e che, a distanza di anni e di un faticoso e doloroso percorso personale, sono riuscito a superare”.

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