Il Governo ha ufficialmente archiviato il progetto della Rete Unica firmato Tim e Open Fiber. La comunicazione è arrivata direttamente dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy. A questo punto, però, è necessario trovare una soluzione alternativa, con lo stesso Governo che ha promesso un nuovo progetto entro la fine dell’anno. Da capire come e da chi sarà sviluppato la nuova idea, dal momento che entrambe le società in corsa sono controllate, in parte, dallo stato stesso.

Rete Unica, la decisione del Governo

Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy, con una nota diffusa dal Ministro Urso ed il Sottosegretario Butti, ha di fatto archiviato archiviato il progetto della rete unica che sarebbe dovuto nascere con l’unione delle infrastrutture Tim ed open Fiber.

Nel comunicato, dall’ex MISE fanno sapere che “il Governo ha svolto in queste settimane ampi e doverosi approfondimenti ed interlocuzioni con i principali soggetti coinvolti nello strategico dossier sulla “Rete Unica” culminati nell’incontro svolto ieri a Palazzo Chigi con le organizzazioni sindacali“.

Tuttavia, tenendo conto delle priorità per valorizzare le risorse umane di Tim ed attuare in maniera efficiente e capillare un progetto di Rete Nazionale a Controllo Pubblico, l’Esecutivo guidato da Giorgia Meloni “intende promuovere un tavolo di lavoro che entro il 31 dicembre possa contribuire alla definizione delle migliori soluzioni di mercato percorribili per massimizzare gli interessi del Paese, delle società coinvolte e dei loro azionisti e Stakeholder, tenendo altresì conto delle normative esistenti a livello nazionale ed europeo e dei necessari equilibri economici, finanziari ed occupazionali“.

Il progetto originale prevedeva la costituzione di un’unica infrastruttura sotto l’egida di Open Fiber, per cui Cassa Depositi e Prestiti dello Stato ha un controllo azionario del 60%, e Tim, che è controllata dal 9,9% dallo Stato. Lo scorso Maggio CDP aveva sottoscritto una lettera d’intenti non vincolante in cui veniva illustrata l’offerta e la strategia di integrazione delle reti, che sarebbe dovuta scaturire in un’offerta formale da presentare entro domani 30 Novembre.