Perché Andrea Agnelli si è dimesso. Terremoto in casa Juventus, con le dimissioni in blocco dell’intero cda bianconero. Tutti i componenti del consiglio di amministrazione, in testa il presidente Andrea Agnelli, hanno deciso così di rimettere il loro mandato, inclusi gli altri due amministratori titolari di deleghe, ovvero il vicepresidente Pavel Nedved e l’amministratore delegato Maurizio Arrivabene per il quale il Cda ha chiesto però di mantenere la carica. Preoccupazione tra i tifosi che si chiedono quali siano le cause di questa decisione.

Perché Andrea Agnelli si è dimesso

Le ragioni sarebbero da ricercare nelle ultime contestazioni della Consob sulle plusvalenze, che fanno seguito all’Indagine Prisma, condotta dalla Procura di Torino, con l’accusa di falso in bilancio. Una serie di questioni oggettive, che hanno suggerito un passo indietro da parte di tutti i protagonisti della vicenda.

È arrivato infatti il comunicato della società Juventus, che conferma quanto si pensava: la decisione è motivata dai recenti sviluppi riguardo all’indagine sulle plusvalenze.

“Il Cda della Juventus — si legge nel comunicato —ha nuovamente esaminato le contestazioni della Procura di Torino”, rilevando che “si tratta di elementi di valutazione suscettibili di differenti interpretazioni e ha considerato i possibili trattamenti alternativi”. Le criticità riguardavano soprattutto le “manovre stipendi” messe in atto durante il Covid, che prevedevano la rinuncia di alcune mensilità da parte dei giocatori nelle stagioni 2019-20 e 2020-21 e la restituzione nelle stagioni successive. Per “un approccio più prudenziale”, la società alla fine ha deciso di contabilizzarli in maniera diversa, recependo di fatto gli appunti mossi dai magistrati che indagano sui conti della Juventus.

Cosa succede adesso

La Juventus fa sapere che ora si proseguirà in regime di «prorogatio» fino all’assemblea dei soci, convocata per il 18 gennaio 2023, per nominare il nuovo Cda. “Gli effetti contabili saranno riflessi su un nuovo progetto di bilancio, esaminato e approvato in una prossima riunione e sottoposti all’assemblea degli azionisti del 27 dicembre”. La scelta di rassegnare le dimissioni è stata fatta per paura delle ricadute della 231, che prevede il principio della responsabilità amministrativa per specifiche tipologie di reato commesse da amministratori e dipendenti delle aziende: oltre alle sanzioni, la responsabilità penale può portare come conseguenza anche l’inibizione dell’operatività. Prima di Natale sono attesi i rinvii a giudizio, poi in Primavera dovrebbe iniziare il processo.