A conclusione dei lavori del Cop27 il ministro per l’Ambiente e la Sicurezza Energetica Gilberto Pichetto Fratin fa il punto in un comunicato ufficiale su quanto accaduto a Sharm el-Sheikh.

L’ex parlamentare di Forza Italia definisce “lunghi e difficili” i negoziati che hanno portato all’istituzione del fondo “Loss&Damage” a favore dei Paesi che più hanno patito e patiscono gli effetti del cambiamento climatico. Per inciso, posizione a cui l’Italia era contraria alla creazione di tale fondo perduto.

Al tempo stesso si è detto “deluso dai risultati poco soddisfacenti in termini di politiche di mitigazione“. Diverse testate hanno criticato l’assenza delle figure istituzionali italiani nel momento in cui i negoziati sono entrati nel vivo, lasciando l’incarico ai delegati e affidandosi alle posizioni dell’Unione Europea.

Da Cop27 a rigassificatori e trivelle: l’agenda di Pichetto Fratin

Il ministro Gilberto Pichetto Fratin chiude dunque il capitolo Cop27 e si appresta a tornare vigile sui dossier energetici internazionali. In quest’ottica va ricordato il suo pensiero che prevede una fase di transizione fatta di gas e nucleare pulito (di quarta generazione) nel percorso di decarbonizzazione a favore delle rinnovabili. Sul tetto al prezzo del gas la linea è pressoché fedele a quella del predecessore, Roberto Cingolani, “tendenzialmente positivo ma migliorabile”.

C’è poi il delicato dossier che riguarda il rigassificatore di Piombino. Il sindaco del comune livornese ha presentato appello al Tar, tuttavia per il ministro dell’Ambiente il progetto non è in discussione poiché “utile al Paese”. Ha sottolineato che il “governo deve dare risposte a famiglie e imprese che chiedono garanzie sulla sicurezza energetica” come priorità assoluta del suo mandato. Pichetto Fratin ha anche confessato di aver avuto un incontro con il primo cittadino, con cui prosegue il confronto: un possibile compromesso riguarderebbe lo stanziamento triennale e il costo complessivo delle opere di bonifica. Scenario analogo per quanto riguarda il polo di Ravenna.

Infine, sul capitolo trivelle in Veneto c’è da vincere la resistenza delle istituzioni locali. Anche qui l’esponente di governo usa il tono rassicurante per ricordare che “l’approccio del governo è scientifico” e che i dubbi “vanno sollevati sui fatti e non sui pregiudizi”. Così come sulla costa tirrenica, anche su quella adriatica è aperto un tavolo di confronto con le Regioni.