Triplice omicidio Roma: è avvenuto nella giornata di ieri, giovedì 17 novembre, nel quartiere Prati. Tre donne, escort di professione, sono state uccise, a poca distanza di tempo l’una dall’altra, probabilmente dalla stessa persona, forse un cliente abituale. A perdere la vita Marta Castano Torres, colombiana di 65 anni, e due donne di origini asiatiche, non ancora identificate. Resta ignota agli inquirenti anche l’identità del killer, ma una svolta nelle indagini potrebbe arrivare nelle prossime ore dagli accertamenti che stanno riguardando i tabulati telefonici delle vittime e le immagini delle videocamere di sorveglianza degli stabili coinvolti e delle aree limitrofe. Almeno una delle tre sarebbe stata colpita durante un atto sessuale.

Triplice omicidio Roma: a che punto sono le indagini

La prima a morire sarebbe stata, secondo le ricostruzioni degli inquirenti, Marta Castano Torres, 65enne di origini colombiane che divideva il seminterrato in cui era solita accogliere i suoi clienti con la sorella, in uno stabile di via Durazzo, alle pendici di Monte Mario. Il suo corpo, l’ultimo ad essere rinvenuto nella giornata di ieri, attorno alle 12.50, era stato trovato, nudo, sul letto e ricoperto di lividi. Marta sarebbe stata colpita con un’arma da taglio a lama lunga al torace, forse nel corso di un rapporto sessuale, nella mattina di ieri: secondo le testimonianze della sorella, avrebbe dovuto ricevere un cliente.

Diversa la storia delle due donne di origini asiatiche, anche loro prostitute, ma non ancora identificate dalla polizia, trovate morte ieri mattina dal portiere dello stabile in via Augusto Riboty, a poche centinaia di metri dall’appartamento di Marta, circa 800. L’uomo, che aveva rinvenuto il cadavere di una delle due donne sul pianerottolo, in una pozza di sangue, aveva immediatamente allertato le forze dell’ordine che, giungendo sul posto, avevano rinvenuto il secondo corpo all’interno dell’appartamento, anche questa volta nudo. L’ipotesi è che la donna più anziana, quella trovata davanti all’appartamento, sia corsa ad aiutare la più giovane, che era stata aggredita e poi abbia cercato di fuggire, venendo raggiunta dal killer.

La squadra mobile ha avviato le indagini già nella giornata di ieri, ascoltando testimoni e condomini, a cominciare dal portiere, mentre la scientifica ha provveduto con i rilievi, effettuando anche delle ricerche nell’area circostante ai due edifici. Non sono state rinvenute, per ora, possibili armi del delitto e l’identità del killer non è ancora nota, ma una svolta nel caso potrebbe arrivare già nelle prossime ore, grazie agli accertamenti sui tabulati telefonici delle vittime e ai filmati delle videocamere di sorveglianza della zona. L’obiettivo è scoprire se le donne fossero in contatto con degli uomini da incontrare nella giornata di ieri, così da poter dare un volto al colpevole, forse un cliente abituale.

Al vaglio degli inquirenti ci sarebbero poi anche delle immagini di cruciale importanza: stando a quanto dichiarato dalla sorella della prima vittima, nell’appartamento era presente una telecamera che avrebbe potuto riprendere, almeno in parte, l’omicidio. E una telecamera, nascosta dietro un vaso, sarebbe stata anche nella stanza delle altre due donne, proprio per ragioni di sicurezza. Insomma, l’uomo potrebbe aver lasciato dietro di sé delle tracce. Saranno gli inquirenti ad accertarsene. Ciò che non ci si spiega è come l’uomo sia riuscito a non essere notato dopo gli omicidi, visto la probabile presenza di sangue sui suoi vestiti. L’ipotesi è che sia disorganizzato e che abbia agito d’impulso, almeno dopo il primo omicidio, visto che la scena del crimine del secondo risulta molto più caotica. Proprio questo potrebbe costargli la cattura. Sotto shock, intanto, i residenti del quartiere, tra i più benestanti di Roma, nella zona nord della città e in genere molto tranquillo.