Da ieri sera, Giovedì 17 Novembre 2022, è stato disposto il divieto, da parte del sindaco Clemente Mastella, dell’utilizzo di acqua potabile per tutti i cittadini allacciati all’acquedotto pubblico in diverse zone della città di Benevento. Il divieto, che si sottolinea essere in via temporanea, si è reso obbligatorio a seguito delle analisi che hanno riscontrato eccessive di tetracloroetilene nei pozzi di Pezzapiana.

La decisione è stata promulgata attraverso un comunicato congiunto dal Municipio e Gesesa, società di fornitura idrica, nel quale si esplicita che l’azione è susseguente all’esposto da parte della ASL del capoluogo di provincia campano dopo aver ricevuto i risultati dei campioni di acqua prelevati dal già citato pozzo.

“L’adozione del provvedimento si è resa necessaria a seguito di una comunicazione dell’Asl di Benevento, trasmessa all’amministrazione in serata, che ha rilevato valori oltre la soglia di legge in relazione alla presenza di tetracloroetilene nei pozzi di Pezzapiana. Il sindaco ha demandato alla Gesesa di adottare ogni strumento per garantire alle zone della città interessate dall’ordinanza la disponibilità della risorsa idrica per uso potabile. L’ordinanza è stata trasmessa alla Gesesa, al Prefetto, al Presidente della Giunta regionale della Campania, alla Questura, al Comando provinciale dei Carabinieri, alla Guardia di Finanza e alla Polizia Municipale”.

Nello specifico, le zone in cui vige il divieto di utilizzare l’acqua della fornitura idrica comunale sono i rioni Libertà, Ferrovia, Triggio, Santa Maria degli Angeli, Ponticelli, e poi il centro storico, corso Garibaldi e traverse fino a piazza Guerrazzi, le contrade San Vito, Pezzapiana, San Marco, San Chririco, Acquafredda, Ripamorta, Ripazecca, Torre Alfieri, Ciancelle, Serretelle, Gran Potenza, Madonna della Salute, Montecalvo, ed ancora Epitaffio, Monte Pino, via Castelpoto.

Il problema dunque non ha intaccato il quadrante le aree orientali del capoluogo, serviti direttamente dalla risorsa idrica proveniente dal Molise.

Al contempo il sindaco Clemente Mastella che ha incaricato i responsabili tecnici di Gesesa di adottare ogni strumento per garantire alle zone della città interessate dall’ordinanza la disponibilità della risorsa idrica per uso potabile. Immediatamente quindi l’ente erogatore dell’acqua potabile ha comunicato che nella giornata di oggi la fornitura sarà garantita attraverso autobotti.

Benevento divieto acqua potabile: la posizione dell’ente erogatore

Sebbene il rilevamento dei livelli di tetracloroetilene fuori dai parametri non sia un caso isolato per l’acquedotto campano, erano anni che non si registravano valori superiori ai massimi consentiti, che la normativa sanitaria impone alla soglia pari a 10 microgrammi per litro. Tuttavia, le precedenti campionature non avevano registrato valori elevati nè un trend in aumento. Da parte sua Gesesa ha sottolineato che il pozzo in questione era rimasto inattivo per gran parte della giornata di ieri, nell’ambito delle manovre di manutenzione ordinaria dalle ore 11:00 alle ore 21:30.

Per non interrompere la fornitura idrica, in questo lasso di tempo l’ente ha attinto al massimo della portata al partitore di San Vitale della fornitura proveniente dal fiume molisano Biferno e dal serbatoio di San Vito.

La riapertura dei pozzi di Pezzapiana è stata decisa, anche in costanza di divieto, per non interrompere la fornitura idrica nella zona molto popolosa e per non creare ulteriori disagi ai circa 30 mila utenti interessati. Gesesa ha infatti rassicurato i cittadini affermando che l’acqua della rete comunale può essere utilizzata per qualunque impiego che non sia la ingestione.

Inoltre, l’amministratore delegato di Gesesa Salvatore Rubbo ha dichiarato che fin dalla mattinata odierna sarà disposta una nuova campagna di prelievi per verificare i valori. Gli esiti di tali campionamenti saranno noti presumibilmente nella giornata di Sabato e da essi si potrà capire come agire. Lo stesso dirigente ha poi sottolineato come resti chiaramente in vigore l’ordinanza di divieto al consumo potabile dell’acqua della rete fino fino a diversa comunicazione degli organismi competenti.