La deputata del Pd Elly Schlein si è concessa ad una lunga intervista in ottica della prossima assemblea di partito. La sua candidatura alla segreteria del Partito Democratico non è ancora ufficiale: per ora ha aderito al percorso costituente del Pd, ma nelle parole ai microfoni de La Repubblica Schlein parla già di una possibile rivoluzione.

Ho rivolto un appello a partecipare a una fase che permetta di discutere quale visione di futuro proponiamo, chi vogliamo rappresentare e come cambiare con coraggio questo modello di sviluppo che non funziona. Serve una discussione con le persone e nella società, non nel ceto politico. L’obiettivo deve essere superare le contraddizioni di questi anni che hanno prodotto fratture e fatto sentire orfani tanti elettori ed elettrici della sinistra. È mancato il lavoro su politiche redistributive della ricchezza, del sapere e del potere. La sinistra non è riuscita ad anticipare le grandi trasformazioni che stanno spaventando le società.

E se la vittoria della destra è dovuta al fatto che “non ha aumentato i voti, li ha redistribuiti al suo interno”, il problema della sinistra secondo l’ex vicepresidente dell’Emilia-Romagna è che “dall’altra parte le divisioni e l’incapacità di mettere in campo una visione comune hanno prodotto una netta sconfitta”.

Pd, Elly Schlein sul lavoro: “Limitare contratti a termine e alzare i salari”

Tante le tematiche trattate da Schlein nell’intervista: immancabile un cenno al tema occupazionale, con la ricetta per la svolta che passa dalla riorganizzazione delle politiche sul lavoro.

Limitare il ricorso ai contratti a termine e alzare subito i salari, il taglio del cuneo va fatto a favore del lavoro. Introdurre il salario minino, una grande battaglia mancata in questi anni. Siamo l’unico Paese dove gli stipendi sono diminuiti negli ultimi 30 anni. Serve un nuovo Statuto dei lavoratori.

Poi un passaggio sulle modalità di creazione di nuovo lavoro:

Investire nel lavoro sociale e di cura potrebbe creare più di 20 milioni di posti lavoro in Ue, di cui due in Italia. Non c’è niente di naturale nell’idea di famiglia che relega le donne a welfare vivente. Si vuole fare politica seria di sostegno alle donne? Si investa nelle infrastrutture sociali e nei servizi. In Spagna sono arrrivati a tre mesi di congedo paritario pienamente retribuiti, Sanna Marin in Finlandia l’ha portato a cinque mesi. In Italia siamo a 10 giorni per i padri. Sono curiosa di vedere la risposta della presidente del Consiglio.

Schlein sulla transizione ecologica: “Pagano i più fragili”

La Schlein ha poi continuato volgendo un pensiero su chi dovrebbe pagare i costi della transizione ecologica:

Dovremmo cambiare la domanda: chi, già oggi, paga il costo di non farla? Lo pagano i più fragili, basta vedere gli effetti della crisi energetica che colpisce tutti, ma più duramente le fasce di reddito basse. Un altro modello di sviluppo è possibile ed è nel programma di tutte le forze socialiste, progressiste, ecologiste.

Infine, una chiusura sugli errori della Sinistra:

Errori enormi, commessi per rincorrere la destra, alla politica dell’odio e dei muri non si risponde con il silenzio o con gli ammiccamenti ma con il coraggio di un’altra visione. Il vergognoso memorandum con la Libia è stato rinnovato tacitamente ed è stata sciupata l’occasione di cambiare la legge Bossi-Fini, norma ipocrita che crea irregolarità.